634 Clemente XH1. 1758-1769. Capitolo III. l’assenza dell’arcivescovo bandito non era neppure da meravigliarsi che convulsionari e figuristi tornassero ancora a far parlare di sè.1 In tali circostanze l’assemblea del clero del 1765 ritenne necessario non solo di rivolgersi contro le devastazioni prodotte da! libero pensiero, ma anche d’insistere novamente sui diritti del potere ecclesiastico e dichiarare la propria sottomissione alla Bolli Unigenitus ed alla circolare di Benedetto XIV. Il Parlamento rispose sopprimendo le manifestazioni dell’assemblea del clero e condannando ad esser bruciata una circolare in cui l’assemblea rat-comandava ai vescovi francesi la pubblicazione dei suoi deliberati. 2 « A quanto sembra scrisse allora il vescovo di Amien*, « il Parlamento vuol tenere completamente soggetta la religioni e scrollare l’obbedienza al Papa ed ai vescovi ».3 Il re, bensì, dichiarò invalidi i due decreti del Parlamento M» questo non cambiò nulla alla situazione. Nessun prelato p ; > dare aiuto alla Chiesa, scriveva ancora il vescovo di Ajmiens. l'aro:-vescovo di Parigi fa quel che può, ma senza alcun successo. Si r corre al Procuratore generale, se ad uno, che non vuol perdonar« ai suoi nemici, vengono rifiutati sul letto di morte i sacrament in una parola, la Chiesa viene governata dai funzionari olir! I parroci non possono arrischiarsi a far nulla, e se obbediscono ai precetti vescovili, vengono banditi. È sconsolante per il vescovi cammino, seguendo le proprie massime ed aumentando 11 loro potere 'r' dito, con proteggere un partito, che apertamente resiste all’autorità dril* ' e <|uellii del He. Dio voglia ohe S. M.tà e i suoi ministri s'illumlnlm* un sn questo articolo e arrivino a comprendere che i giansenisti non l" ’™'"' mai attribuire a disprezzo che si abbia di loro quella tolleranza eli' -■ ^ «Iranno accordata dopo quaranta in cinquanta anni d'un contratto. In • stati con tanto vigore sostenuti dni parla menti, e molto meno il rigore ^ si puniscono I vescovi e gli ecclesinstlcl che ardiscono solamente parlar-che procedere contro di loro seconda i canoni. Il popolo spettatore *I• 1 e condanne dei difensori delta sana dottrina, non concepisce celiane sprezzo pel giansenismo, ma bensì per l’autorità della Chiesa ed ai' quella del Ite. che tante volte ha dichiarato il suo im|tegno per quesM avvezzandosi n veder con applauso 1 vantaggi che si riportano dal ^ trario alle professate intenzioni della corte». Il Segretario di stato Gualtieri, in data 11 aprile 1740. Nunziat. di Francia 4.">0 f. 40. A r segreto pontificio. t » •«Sentiremo gli espedienti che prenderà la Corte sopra i fa118’" ▼ulslonari e le non meno fanatiche illuminate. Ma se il superiore o’ ' g risiedesse nella sua chiesa o si lasciasse operare secondo la sua autori suo zelo, o non nascerebbero tali Inconvenienti, o resterebbero presi" e soppressi ». Il Segretario di stato al Gualtieri il l! dicembre 17.V*. >v * Uéomavlt II 120s. : ('RorsAa-CBÉrrr. 217. * Crousaz-i'rètkt. loc. cit. * 11 gennaio 17i>7. ivi 129.