I cristiani cinesi al tempo della persecuzione. 341 (¿nello che Hallerstein dice dei cristiani cinesi del suo tempo può valere press’a poco anche per il periodo seguente. Con le disposi :ioni di Benedetto XiIV la questione dei riti è definitivamente .ieci a e il giuramento che tutti i missionari devono fare sulla sua Bolla mpedisce che essa risorga. La diffusione del cristianesimo non venne resa impossibile a causa della costituzione, giacché la Cina conta oggi dieci volte più cristiani che al tempo di Benedetto XIV. Vero è però che il progetto originario di conquistare anzitutto le classi superiori e con loro la Cina, come un tutto, dov- te venire lasciato cadere; nel caso raro che un letterato si converta al cristianesimo, oggi lo si battezza appena sul letto di morto. Il naufragio di questo progetto sotto Benedetto XIV lo si può onsiderare senza troppo rimpianto, poiché l’abolizione della Compagnia di Gesù e la distruzione degli Ordini durante i torbidi della : ivoluzione lo avrebbe in ogni caso reso vano cinquant’anni più 'ardi. Le proibizioni papali dei riti diressero dunque il lavoro missionario per altra via, senza danneggiarlo definitivamente. Anche nei tempi della persecuzione dopo la morte di Kanghi a '¡inazione veniva vista press’a poco così. La sfavorevole situaron costrinse alla formazione di catechisti indigeni, giacché i **cerdoti europei potevano difficilmente tenersi nascosti. Nella •*; ale del Siam il seminario delle missioni di Parigi aveva eretto ur> i-tituto per la formazione di tali catechisti; quando essi si *rar/) comportati bene fino al quarantesimo anno, allora venivano consacrati sacerdoti e così la missione, nonostante la man-àr * di missionari europei, fece tuttavia dei progressi.1 Prima 'kl -no arrivo in Cina, scrive nel 1759 un missionario, egli aveva derato quella missione come infeconda, ma ora la considera ^m>> una delle più efficaci, specialmente nella campagna. Nel 1 «nadà bisogna cominciare col ridurre i selvaggi ad uomini, ">ntre in Cina la gente è intelligente e retta abbastanza e così * religione si estende sempre più, benché si esiga un tempo di ,rova di due o tre anni prima del battesimo.1 Un altro gesuita ••‘»re apostoli iiueant esse novellne in hac aula eeelesiae... ». (far te 11 *** u 111], ••*< 4 ,la Macao del 14 settembre 1754, Lettre» édif. IV 36. Cfr. Jour- 1 "'I"* l.y. ¡‘rftre chinois, Mixai/mairc et Xotaire Apostotùjuc à 1163. t « A. Lat-xay, Parigi 1U0»!. ■‘•maUie a Brassand il 2lt agosto 1759. I^cttres òdi/. IV 83. Sai successi •■•ul novembre 1756 fino al » lu-