482 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo I. fluenza sul Papa con lo Spinelli, che mantenne il suo atteggiament ■ ostile ai gesuiti fino alla morte (11 aprile 1763) e per esso altre-. alPultimo non contava più tanto presso il Papa quanto in principio. 1 Ora il Torrigiani divenne la personalità decisiva anche nelle faccende ecclesiastiche, come lo era già prima nelle secolari. 2 Persuaso che si facesse grave ingiustizia ai gesuiti, e eh-in ultima analisi si volesse colpire in loro la Santa Sede, il Torrigiani si pronunciò con tutta risoluzione a favore dei persegui-tati. Naturalmente questo gli attirò l’odio mortale di tutti i nemici della Compagnia di Gesù. La profondità di questo odio appare dai libelli, che sotto la protezione dell’anonimo fanno del Torri-gjani il ritratto più nero.8 Le sue lettere ai nunzi, però, ca^titu:-scono una splendida apologia del cardinale, che con pieni-im» convinzione e colla più grande energia ritenne di dover agire a favore dei diritti della Chiesa e della Santa Sede e dei più tì'i; loro sostenitori, i gesuiti. » Vedi le • lettere del Brunatl ni Colloredo del 23 e 24 aprile 17'-• e le relazioni dell'inviato lucchese In (Sforza 29, 32. 3 Vedi »opra p. 255. » Uno del libelli più appassionati è quello intitolato: »Carattere di 1 •*" niente XIII e di vari altri personalità di Roma 176*5. Coi. 41 A 5. pajlMta** rossa 47 ss.. Biblioteca Oorslnl di Roma. Quest’opera di mera l'°* pllazlone. assai diffusa (altre copie: Coi. 7. 6 p. 15ss. della Blbllo*,‘‘, Valllcelltana di Roma; inoltre Coi. S430 del Brltlsb Mu*«u® di Londra, nel Fondo Octuit. 11HJ p. 348 ss. della Biblioteca Vltl''rl Emanuele di R o m a e nell'A rehivio dell’Ambasciata <1 ' stria presso il Vaticano, datata (pii. giugno 170«), che ■ ■»ero e falso, ha avuto per lungo tempo un'influenza preponderante - r nlone degli storici. Lo stesso IIanke (III 134 n. 2) fece di questo scritto Ingiallo la l>ase della sua esposizione. In contrapi>osto gift il i (erata che ron ri re • zione. Questo scrittore, pieno di spirito anticlericale, si fa beffe nella m*n‘ ^ più indegna della pietà del cardinale nepote Rezzonlo» e ricopre il Tornii*1 * rimproveri, ingiurie e calunnie. Che 11 Torrigiani. nonostante la sua *T*V| influenza, in ultima lineo si subordinasse sempre al Tape, è testimoni'- ^ Cn rampi (Dr.xc.EU (larampi H4 n. 5); ch'egli non offendesse affatto i dlp ^ tlcl wn Inqietuosltil «1 asprezze, vetU sopra ip. 4SI n. 3; che il «•rtln» fosse cosi interessato come lo scrittore vuol far credere, è provato d;il * ch'egli si ricusò assolutamente ad assumere il Camerlengato. sebbene i fosse compatibile colla Segreteria di stato (vedi la "relazione Bnwatl loredo del 22 giugno 1763, loc. clt. : cfr. sopra p. 4>0 n. 5). L'odio dell '- ^ libellista, che ripete le calunnie messe in giro dall'Almada (cfr. tolo Ot, derivava dal fatto, che 11 Torrigiani agiva a favore del gesuiti ‘ vengono ingiuriati anche gli altri, che erano intorno a Clemente X11I- PfT pio vi si dice: « li confessore Msgr. Adeodato Barcall [parroco di 8. Ri»*1’ Pagnotta] regola la coscienza del Papa da vero terziario professo d«'!!3 ' rabUe società«. Le benemerenze del Torrigiani per la bonifica della C*®»” sono elogiate da un conoscitore quale 11 Touassetti (II 227).