Richiamo del Bastia ni. 411 dalla diocesi di Praga, come pure il diritto di nomina regia a tutti i benefici slesiani e precisamente come riconoscimento dei noi meriti per la Chiesa cattolica. Il re raccomandò al Bastiani di procedere con prudenza e moderazione.1 Il Segretario di stato Valenti però dichiarò che il desiderio del re era in contraddizione con le norme del diritto canonico, tanto più che Federico era un principe protestante. Benedetto questa volta non era disposto a cedere. Perciò Bastiani consigliò al re di ricorrere alle minaccie e di far sapere al nunzio presso la corte polacca che ogni altro monarca avrebbe da tempo secolarizzato i beni della Chiesa, se non si fossero soddisfatti i suoi rea!i desideri. Per dar forza ai suoi desideri, egli consegnò al Papa un voluminoso memoriale sopra la prerogativa del re di nominare a tutti i benefici slesiani derivata da ragioni di patronato e di signoria feudale e fondata sull’analogia della situazione francese. Benedetto però non potè riconoscere che tali prove giu-'tific: ssero il postulato prussiano.5 Nello stesso tempo si sparse di nuovo in Roma la voce che Federico II pensasse di tornare alla chiesa cattolica. Bastiani riferì al re 1*11 maggio 1748 che il nunzio polacco Archinto aveva iatto arrivare a Roma tale notizia. Il Papa toccò l’argomento in un’udienza del Bastiani, chiedendogli se non vi fossero altre riotizie sulla conversione del re, ma Bastiani non fu in grado di dare in materia alcuna informazione. * Siccome Federico II comprese che Bastiani non raggiungerebbe nulla, lo richiamò il 30 luglio 1748; * col suo procedere tumultuario egli s’era infatti giocate tutte le simpatie di Roma. Sembra tuttavia che la delegazione del Bastiani abbia avuto un successo. Benedetto apparve ora più disposto a riconoscere 1 Iaiiiair III n. 232 : • Allumi a CoUoredo il 24 agosto 1748, Archivio > Stato di Vienna. J I-niMAXN III n. 171. 17«. 1«?, lftti. * Ivi 106, 217. • Cresce l’opinione e la voce comune che 11 Re <11 Prosala »••'•ài determinato di farsi cattolico e che per tanto vada trattando di poter e»«r elwt<> Ke di Polonia in caso di mancanza del presente regnante (Ant. Pennelli a l'hlfeld U 1* giugno 1748. Archivio di Stato di Vienna). *n fatti perù è vero ch’il Re di Prussia ha mostrata ili voler trattare l’affare 1 *ua conversione per «invenzioni, che si maravigliano qui tutti, come un n 'limato, dotto e' di spirito l'avesse pensate, come sarebbe quella di non '"l‘T confessare 1 suol peccati e slmili pretensioni, che se non avessero del-■«opietà, sarebbero ridicole... Ma le lettere del confessore del Ke di Francia tonavano ch’egli era seriamente risoluto (lo stesso II 15 giugno 1*48, Ivi). * »nnl pio tarili 11 Cardinal Quirlni voleva recarsi a Berlino. come diceva, per "invertire Federico II. Il Papa non gli permise quest« viaggio, perchf 1 car-‘‘“wU non trovarono conciliabile col loro onore di es|>orre la dlgnltA <-ardlna- 11 al sarcasmo di Federico (vedi sopra 101). Hiltehba5dt, loc. cit 378. • Ijsimasx III n. 22». ; _■■■ -