Giudizio sul carattere del Papa. 27 a preferenza di studi giuridici, egli promuoverà tuttavia dotti di ogni specie e si sceglierà buoni impiegati. Finora egli non ha mostrato alcuna tendenza a favorire oltre il merito i suoi parenti. Se dalla condotta tenuta finora si può indurre sul suo modo di governo, esso sarà piuttosto mite che severo. Circa i conflitti giurisdizionali della Santa Sede egli inclinò sempre per una cedevolezza così grande che si diceva che monsignor Lambertini scriveva eccellentemente, ma sapeva camminare facilmente sulle spine e cavarsi d’imbarazzo. Così infatti si comportò ^specialmente sotto Benedetto XIII nei conflitti con la Savoia.1 Quattro anni più tardi l’ambasciatore veneziano Francesco Venier affermava che Benedetto XIV era rimasto quello che era come prelato: franco, sincero, probo, nemico di tutte quelle arti che si dicono romane.2 Tutto sommato si può dire .che Benedetto XIV rappresentava l’incarnazione dello spirito italiano nel suo lato migliore e più piacevole. 3 A ciò corrispondeva anche il suo esteriore : idi media grandezza, inclinava alla corpulenza; il suo viso pieno e fresco, sotto i capelli castani con sfumature di grigio, traspariva bontà e benevolenza; i grandi occhi azzurri straordinariamente vivaci irradiavano intelligenza e prudenza; intorno alla bocca c’era una linea di umorismo.4 La miopia, malanno dei dotti, lo aveva rispar- 1 Relazione del 20 agosto 1740 in Matscheg 30. 2 Ranke II 223 *. 3 KBAUb, Briefe xui. * Una eccellente interpretazione della natura di Benedetto ci è data dal suo busto di Pietro Bracci nel Museo «imperatore Federico» di Berlino (Cfr. SdHOTTMtrixER, Hai. Skulptur 193 ; Idem, Hai. BildnisbÙKten, Berlino 1923, 10, ili. 15). Un secondo busto del Bracci nel castello Sforzesco di Milano (cfr. Gradaha, Bracci, tav. XXXIV); buoni anche due altri busti pure del Bracci, uno dei quali è conservato nel museo di Grenoble e l’altro nel museo metropolitano di New York (vedi Domabus 41). Altri busti in marmo del Papa nel duomo di Ancona (del 1748) e nel palazzo dei Conservatori in Roma (sala dello muse) di P. Verscliaffelt (vedi Berixgeb 34) come pure nel battistero di S. Maria Maggiore e nella biblioteca Angelica di Roma, nel duomo di Padova (vedi Vita di Clemente XIII, Venezia, 1760, 13) e in Castel Gandolfo (ancora come cardinale). iSulla statua in marmo maggiore della grandezza, naturale fatta da G. B. Maini sulla scala del gii convento di S. Agostino (già Ministero della Marina) vedi Repert. f. Kunstimxs. XXXIV 14 ss. ; essa riproduce meglio la natura del Papa della statua che sta sulla ■sua tomba in S. Pietro. Un buon lavoro è la statuii della Trinità de’ pellegrini < fot. Moscioni 22388, Domarti« 37 ; Hager. Die Ehrenstatuen der Pàpxte, Lipsia 1929, 74). Lo stesso vale della mezza figura di Benedetto XIV che i Cisterciensi fecero erigere nel convento di S, Croce, in Gerusalemme da Carlo Marchionni, riprodotta in Ortolani, Santa Croce i. O. Opera eccellente è anche la statua in marmo alta m. 2,10 di P. Verscliaffelt in Mou-11‘cassino (vedi Berixgkh 34). Un busto collocato nel 1754 in S. Francesco di Assisi aU’entrata della chiesa inferiore ricorda l’elevazione di questa chiesa a basiUca patriarcale (vedi Kleinsomidt, die Basilika dea hi. Franziskus zìi