Un corriere urgente a Roma. OKI Tini ¡vento di tutti i ministri in due sedute del Consiglio di .tato. ¡>ue giorni più tardi un corriere urgente fu mandato all’in-nto f ncese in Roma, Cardinal Roehechouart, e il 26 gennaio il t^ner.i dell'Ordine fu pregato di recarsi la mattina dopo per una cvrder za al palazzo deU’amhassciata.2 In onformità della sua istruzione3 l’inviato doveva esporre al '*ner:we, che il re aveva richiesto all’assemblea episcopale un parere. i ,n una decisione, cui egli fosse legato. I pareri pervenuti dei tre partiti erano stati messi dal monarca nelle mani della Com-aimione di Corte, il cui scopo principale era, da una parte di fine alla violenta crisi dell’Ordine gesuitico in Fratina, W'a ".t di prevenire gl’inconvenienti che avrebbero potuto forse derivare dalle sue costituzioni, assoggettando i gesuiti alle leggi Wlo Stato e limitando il potere eccessivo del Generale. Questo po-!«t* imitato del superiore straniero di un Ordine religioso -opra ■ : francesi sembrava incompatibile colla pienezza del potere fH’io coi principi dello Stato. La maggior parte delle contromi-•ure proposte erano insufficienti o distruttive dell’Ordine. Una risponderebbe alle mire del re: che, cioè, il Ricci nominasse ricario generale un membro francese dell’Ordine che esercitasse n Frtncia il potere del Generale, s’impegna.jse con giuramento »Ila '«■rvanza delle leggi dello Stato, e fosse come il mallevadore della >uona condotta dei gesuiti nel paese. Questo piano sembrava pji, adatto in quanto la nomina di un vicario generale era svista nell’istituto stesso per determinati casi, e quindi non cam-bierpobe nulla al sistema di governo della Compagnia.4 II potere •W f'r nerale rimarrebbe, soltanto egli l’eserciterebbe per mezza di un vicario generale nominato da lui, che verrebbe cambiato ogr.i anni, o in caso di conferma, almeno ogni sei. Per riguardo spe-verso il Generale, i poteri del Vicario cesserebbero ogniqual- * * ['unitili a Torrigiani il 1> granalo lilfi Ivi. * * Klecl, • istoria -10. ’ firmata «Ini duca Praslin. dat. 16 gennaio 170!. te*to In TilEi*r». XIV Kpittolar et Brcciti SW«. * IShuIilulmm prevede nn virarlo generale solo lH'r U r**1 della 1,1 ** '•«nerale Bno alla nomina del «icw»«ire. oppure *e II «Murale per ma-*• per vriTbiaia non A in grado di provvedere agli affari di n«Ho. I pò-n <11 mo coincidono ncll in.«terne eoo ■luelll del Cenerate, ma In 'l“1™*' hanno limitazioni ; Tedi hulUuImm Soc. letm HI. Klorentiai 1*8, “- ** y'tn • Vlcarlnn Genera IU ». coarmlarione di corte vagheggiava la .-ari«« - * ' -»nmimiariu* » ; cimni-Miri con diritti limitati vennero nominali nel prin-l't ilcìi* t'ompagnln |HT provinole molto lontane (Indie) o per clrco»lan« *,f,‘r*'larl anche in Kuropa. Già la prima c «econda Congregaxlr.ne generale ***‘liro«io. che l'umclo di conimlm rio dwrw eswrre *>lo |em|».raneo e »«raor l'-ongrvg I. di-cr. ftl |««t elect.: Irnsltl. Sor. h*u II 176: r..n*re*II. i"'7 11 po*t elect.: Ivi 188). I’er maggiori particolari vedi ImlUmlmm Sor ** *11 579 motto Commi**arii.