224 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo V. salute costrinse il Papa nel 1757 ad affrontare colla solita dottrina iajiche la questione se si possa permettere ad un sacerdote di celebrare la santa messa stando seduto.1 I citati decreti di riforma provengono quasi tutti dai primi anni di governo del Papa; pare che Benedetto XIV avesse fretta di togliere al più presto possibile gli abusi che aveva notato come Prospero Lambertini. Anche negli anni seguenti egli trovò però parecchio da precisare e da chiarire. Così nel 1744 egli prese dei provvedimenti sulla Penitenzieria e nel 1746 sulla Dataria. Il suo Breve sopra l’usura e l’interesse costituisce un’attenuazione della rigida concezione che finora aveva prevalso su tale materia. 3 Importante è il suo decreto sul duello.4 S’intende quasi da sè che egli si occupò anche della questione dell'immunità ecclesiastica, s la quale aveva dato tanto da fare ai suoi immediati antecessori. Per quello che riguarda la liturgia della chiesa, si è detto che nessuno in tale campo abbia posseduto cognizioni così vaste come appunto Benedetto XIV. * In tale materia, quale scrittore, egli si rese benemerito con la sua opera sulla santa messa e le feste ecclesiastiche e, come Papa, con alcune disposizioni legislative. Il re del Portogallo pensava di far fare a sue spese una nuova stampa del messale e una traduzione del martirologio. Il Papa prese da ciò occasione per far rivedere e correggere il martirologio, che è un elenco dei santi per i singoli giorni e per l’uso della preghiera corale.: Per la Croazia esisteva ancora il messale glagolitico nell’antico slavo ecclesiastico. Siccome si erano infiltrate delle parti neo-croate o latine, il Papa ordinò di ritornare al puro stavo antico.s Egli decise anche di stampare i libri liturgici di rito alessandrino in arabo e copto e incaricò di ciò l’ex-alunno della Propaganda Raffaello Tukhi, morto nel 1772 dopo aver esaurito il suo compito.8 Venne, sotto Benedetto XIV. condotta anche a termine l’edizione dell’eucologio greco, alla » Novaks XIV 242 s. « Ivi 7el 1* novembre 1743. Bull. Lux. XVI 328; Picot III 09-105: FrxK nella 'Ihcol. Quartaltchrifl 1S79. 0. e nella collezione commemorativa per A. Schfifll* Tnbinga 1901: T. Tibœghien, Encyclique l'i,r prn enit, Turcoing 1921; Keosch II S47. 4 Pel 10 novembre 1752. Bull. Lux. XIX 19. Cfr. Breve a Stadler del 3 titano 1753, Actn II 127: Fottrxeukt nel Dici, de Ihéol. cath. IV 183 s. » Il 15 marzo 1730. Bull. Lut. XVIII 101. • I.a plus vaste science liturgique dont jamais homme ait été orné. Ovt-banger. Institution* liturgiques II, Parigi 1S80. 494. citato in Dici, darchéol-chrétienne II. Parigi 1910. 771. t Breve al re del Portogallo del 1” luglio 1748, Bull. Lux. XVII 240. • Il 15 agosto 1754, ivi XIX 112. » KARAI.EVSKI.T nel Dici, d hisl. et de gfogr. ecclés. Ili S63.