Clemente Xill sì rivolge a Giuseppe 1. Poiché a Roma ai temeva, ohe il governo portoghese proce-contro i gesuiti violando l’immunità ecclesiastica, Clemente XIII decise di rivolgersi personalmente a Giuseppe I. insieme con le sue congratulazioni per la guarigione del re il Papa espresse il suo orrore per l’attentato delittuoso e formulò !a speranza, che nella punizione di ecclesiastici eventualmente • Ijk voli non fossero ignorate le prescrizioni canoniche. 1 Nono-•tante questo passo personale del S. Padre, a Lisbona non si dettero fletta, dimodoché il Torrigiani il 22 marzo 1759 lamentava •ii nuovo che il promesso invio del protocollo di visita e del processo criminale non era tuttora avvenuto. * Frattanto, però, il Saldanha aveva scritto al Papa in data marzo 1759. ‘ Ma anche adesso egli non inviava nessuna rela- • canonica della visita. Ricevuto il Breve del 28 aprile 1758, fltli scriveva di aver domandato e ottenuto l’appoggio del braccio scolare. I gesuiti erano incorreggibili, e perciò il re era deciso id » -pellerli collettivamente. Richiamandosi al Breve « Immensa ;astorum » ‘del 1741, ai memoriali dell’inviato e alla famigerata Relazione abbreviata », il cardinale visitatore incolpa i Padri di " ¡tamento a disordini, di provocazione della guerra nelle co-,)n>e. di calunnie contro il monarca ed il suo governo. I loro af- •■-"«I. ili /‘ori. 117, loc. cit.1. Ad «Uro risultino giunge imo storico recenti " ■ :i studi approfonditi sulle missioni: e As renda* |das missó*s} ii pri-'ista enorme«, neni sempre liastavam a satlsfazer por completo as neces-' . 'In« niis.s6.-s. Se ein tal assumpto pniInwrmiM Imlxar As extatisticas. eerto ’’’"»¡rariannis que jamais empreza de magnitude ini se realismi eom tfto llml-'iii-fos » i.l, Li■ fio d'Azevedo,, O* Jcsullan no Orao-Parà, Ustiona 11KK1, '•■»Il MrKR 1 IMI n. 1. Qualche Imi* sul rilievo precedente del nunzio 1 ■'* la notista, ehe il Poni Irai foce trasportare una parte defl'arredamonto ' «Iella Tavora e delle /proibiste dei magazzini mimi olia ri nel piccolo "’• di s. Bi rgia e ivi venderla all'asta (Mina 1001. l’uà esposizione par-,-I*rntglala di tutta la vendita Ivi 114 ss. ’ri-libraio 17.r>S> (copia). Xumiiil. ili Pori. ini. loc. eit. In una lettera *' "‘in lagna mento nU'Ao-ialoll il Torriglani approvava il contegno del nnnxlo, ‘■vii fatto rimostranze presso il Saldanha e il Pomhal mai |ier proteg-! veri colpevoli, ma t>er spingere »1 l'osservanza dei rauonl ecclesiastici [■foeedlnieiito penale (• ‘ZI febbraio 1750. ivi ISO Al. «Qui non si Intende ,',*re II delitto, 'piando veramente in essi vi sia. ma non si pm'i nemmeno <*M‘ proceda tanto notoriamente contro |iersonc ecclesiastiche e n-go-previa notizia ed intelligi-nzn del Sommo Pontefice, massime at-precipuo otililigo. che imponeva al cardinale di Saldanha I! suo Breve •''latore, ben noto a co test a corte, di non procedere a nessuna essi-ciizlone r’ gli stessi Padri, senza darne prima parte al Sommo Penteficc ed atten-. ' ■’ *na suprema approvazione. Si starà però attendendo con ansietà di dalle prime lettere di V. S.. come si vorrà costi giustificare un pan» 6 fd'MICo e cotanto avanzato* (aprile 17311. in RoxtAilO SO*.). * * Vanrioi. rfi Pori. 183, loc. cit. 1 **i 204 f. 7 ss.