846 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VI. egli non aveva mai perso di vista in quest’affare lo stretto c< . che un giorno dovrebbe rendere del governo dei suoi sudditi il loro benessere temporale ed eterno; perciò aveva anche pi * misure affinchè non mancasse l’aiuto nelle missioni.1 Frattanto il 21 aprile 1767 aveva avuto luogo una sedi, a straordinaria di Congregazione, durata due ore, di otto card i in presenza del Papa, a fin di deliberare sull’ammissione deidi espulsi. I due cardinali Rossi e Cavalchini si pronunciaron^ in favore, gli altri sei votarono contro.2 In quello stesso glorie ¡1 Torrigiani comunicò al nunzio madrileno, che Clemente XIII persisteva nel suo rifiuto. Era contrario ad ogni usanza, che un -vrano inviasse una truppa così numerosa di espulsi nel territo' io di un altro senza procurarsi antecedentemente il suo consen o almeno informarlo. Era impossibile al Papa accogliere tuti i gesuiti di Spagna e delle Indie, per quanto anche ripugnasse ai suoi sensi di carità il dover respingere gl’infelici. Infatti per albergare queste migliaia di espulsi le case della Compagnia r.on bastavano, e il trovare ed in qualche modo sistemare le tante abitazioni occorrenti superava la capacità finanziaria dell'Ordine. Ripugnava inoltre al Papa, ammaestrato dall’esperienza fatta eoi Portoghesi, accogliere tanti religiosi inattivi e quindi inunii, facilmente inclini, nel loro stato d’animo irritato da sofferenza e privazioni, ad irrequietezze e passi disperati. V’era anche da temere, dato il cattivo raccolto di quell’anno, che per l’aumento dei prezzi accadessero tumulti popolari. Soprattutto era da considerare l’incertezza della pensione, che poteva essere tolta a tutti v'ü Spagnuoli, solo che un gesuita qualsiasi nel mondo dicesse, facesse o scrivesse qualche cosa contro la misura del re; nel qual caso tutto il peso del mantenimento ricadrebbe sulla S. Sede. Poco dopo la seduta della Congregazione il Torrigiani comunicò all’ambasciatore spagnuolo, che gli equipaggi spagnuoli verrebbero trattati col debito rispetto, e si fornirebbero ad essi il ristoro e le vettovaglie di cui abbisognassero. Il Papa, tuttavia, persisteva nella sua decisione negativa. Volesse quindi l’inviato, poiché l’arrivo delle prime navi era imminente, prendere le m>* 1 <'urlo III a Clemente XIII il 2 maggio 1767. in IUnvua y Com-'1” III 635s.; Kkkkkr ma. Rio II 178 s. * * Azpnru a Grimaldi il 21 aprile 1767. Archivio di S ini anc**-Kstado 5044, minuta nell’A rchivio dell'A in base lata di Spago* a Roma, Registro «ir la Corresti. UNI; * « Resumen de las correspondencia4