78 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo II. tera a Maria Teresa che l’occupazione delle truppe rovinasse lo Stato pontificio e pregarono di porvi rimedio. Il giorno seguente il Papa scrisse nello stesso senso alla regina aggiungendo che egli aveva fatto richiedere anche a Madrid il ritiro delle truppe spa-gnuole.1 Ma queste rimostranze non trovarono ascolto e il Papa rimase la vittima della sanguinosa lotta. Come egli aveva già temuto, in ottobre, l’armata austriaca rimase presso Bologna e quella spagnuola presso Rimini. Quest’ultima, lamentava il Papa, ci lascia indietro poco e la prima niente. Solo un miracolo, diceva, poteva ancora salvare.2 Siccome le Marche e la Romagna erano completamente succhiate dalle truppe straniere e non potevano pagare imposte, il Papa, per il 1744, dovette imporre a Roma e dintorni una tassa straordinaria.3 L’anno nuovo portò allo Stato pontificio le vecchie soiferenze aumentate in tale misura che Benedetto XIV disse di poter compilare un’opera col titolo « Il martirio della neutralità ». Dato il grande accanimento con cui si combatteva la guerra, era impossibile colla migliore buona volontà di rendere ragione ai partiti.4 Fino all’inizio della buona stagione le armate straniere, l’austriaca sotto Lobkowitz, la spagnuola sotto Gages,, erano accampate in territorio pontificio, l’una di fronte all’altra, e là facevano man bassa, come si fossero trovate in territorio nemico. In una Ietterai al suo vecchio amico Innocenzo Storani, il Papa descrive il martirio che il territorio doveva sopportare da due anni, le ruberie, gli assassini, la devastazione del paese, dai quali malanni non erano andati esenti nemmeno i beni della- sede arcivescovile di Bologna e di suo nipote. Rassegnato, egli concludeva col dire che certamente i suoi peccati avevano meritato questa punizione e altro non rimaneva che raccomandarsi al Signore Iddio perchè tenesse lontano flagelli ancora maggiori.6 Il 21 aprile Lobkowitz ricevette da Maria Teresa l’ordine preciso di porre un termine all’inerzia finora osservata e di tentare la conquista di Napoli. Per consiglio di Thun, il comandante in capo austriaco invece di marciare attraverso gli Abruzzi, decise di attraversare la Campagna romana. Dopo avere aumentata la sua armata a 26.000 uomini, Lobkowitz s’incamminò, il 4 maggio, da Macerata (per Foligno, raggiunse il 10 Spoleto, il 15 Civita-castellana e il 18 piantò le tende a Monterotondo, poche ore più 1 L'originale delle due * lettere in Corrispondenza di corte, Archivio di Stato di Vienna. 2 Hkhckerkn I 93. 97. a Ivi 106. * Ivi 114; cfr. 115, 120, 128 s., 131, inoltre la Cifra al nunzio di Francia del 15 aprile 1744. Archivio segreto pontificio. « Lettera del 18 marzo 1744, in Maboni, Lettere 733 s.