Il generale dell'Ordine Ricci.
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   Obbiettivamente pronuncia lo stesso giudizio il Cordara,1 l’amico e confidente del Ricci, ed e^so venne ripetuto fino al nostro tempo anche da storici amici dei gesuiti.5
   Tuttavia il Ricci non era così totalmente passivo come viene <jui descritto. In taluna delle tempeste insorgenti egli mostrò un’ciergia, che avrebbe fatto onore anche ad un Acquavi va. È un fatto, ch’egli non venne mai meno al suo dovere; non gli mancarono neppure accortezza e instancabile laboriosità, come risiili i da molti documenti sconosciuti ai suoi contemporanei. La ituazione difficile e la malvagità dei traditori, che seppero infiltrarsi dappertutto, lo costrinsero a tener nascosto ogni suo passo perfino ai suoi fidi, ragione per cui egli scriveva anche di proprio pugno quasi tutte le lettere. Per questo motivo e per il fallimento dei suoi sforzi egli è venuto in fama di timidezza e l’indecisione. Comunque, un nucbo di verità rimane nell’adde-esso è però la miglior confutazione della più grave accusa lanciata contro il Ricci, quella di astuzia e d’intrigo.3
   Alcune settimane dopo l’elezione del Ricci anche la Chiesa ebbe un nuovo capo nella persona di Clemente XIII. Il nuovo Papa era ir.' ne ai gesuiti, ma, specialmente in principio del suo pontificato, si lasciò influenzare fortemente dal suo contorno, ove si trovavano taluni avversari segreti ed aperti dell’Ordine. Tale era Particolarmente il cardinale Spinelli,4 che, richiamando l’esempio ammonitore di Enrico VIII d’Inghilterra, seppe distogliere il Papa da ogni passo decisivo.3 Clemente pertanto raccomandò al onerale dei gesuiti tre rose: silenzio, pazienza e preghiera; per
   ■	Ho il Ricci lasciasse pensare a lui. • Questi tre punti formano
    1 Commentarti 52*"». Anche fra gli assistenti del Generale ve n’era uno non *•*! 'fatto del suo contegno; cfr. Rosa in Civ. Catt. 1812, IV 4»H. Il Ricci talora si sentiva profondamente scoraggiato. Cosi egU scriveva al pro-' de di Aqultania Xectoux : • « Faraillae nostra e bono consuleret maxime et '"'"¡“•odiarlo Deus, si alititi) illi daret praeposìttim. qui uberlorl lumlne ab ** ¡‘lustrar! et vlrtute es alto indui raereatur, aut Miteni non IDI calamitate»
 -mc-ret peccati« suis ».Archivio di Slnianoaa. Oraria y ./uttteta tìflB ’ •‘•-«ilare», Jesultas).
    *	Ravigxax I 3X7; OrtrnsEAU-JoLr. Hist. V 282. Cfr. lettera a Plntus del -'•■ima lo 1773. in Di hb. Oetch. IV 1. 14 s.
     *	Rosa. Gesuiti 354 ss.
     *	‘Spinelli, nemico de' gesuiti e della Rolla (l'nlgcnitusj, ma occulto (Ta-*"‘v^ a Caracciolo, < 'aserta 12 febbraio 1757. Archivio di SI in anca»,
 •’•¡do r>!»4i). Il 9 agosto 1751) • rinviato spagnuolo Roda y Arrieta ringrazia •ninlutro Wall per le notizie confidenziali suiraffare del gesuiti al Paraguay, '^•'gli gl! lm inviato per informazione di Passione! e Spinelli (in Ktlado 4900).
 <r la descrizione del carattere di Spinelli in Cono ira. Commentarti 526«.. 537 *. ■sil fatto, che il Manganelli sarelibe divenuto cardinale grazie allo Spinelli, vedi "iwa p. 501 n. 5.
    *	IVhidara, Commentari! 527; De supprctsione 3S».
     *	Ivi.