I gesuiti producono appello alla Grande Camera del Parlamento. 649 La decisione del Provinciale e dei suoi consiglieri trovò lieta approvazione presso gli avversari, mentre riuscì una sorpresa! dolorosa per gli amici della Compagnia di Gesù e per quasi tutti i gesuiti. * Contro il provinciale Allanic ed i suoi consultori si sollevarono forti rimproveri: si lamentò, ch’essi avessero preso la loro decisione senza prima sentire il parere degli altri Provinciali francesi, per i quali pure la cosa non era priva di importanza; che avessero posto nelle mani dei nemici dichiarati dell’Ordine un’arma e messo a repentaglio non solo le proprietà temporali dell’assistenza francese, ma il suo intero avvenire. Lo sdegno generale prese di mira specialmente il Frey, contro il quale fu espresso il sospetto che avesse avuto secondi fini separatistici.2 Tanto il Frey, quanto suo fratello Neuville protestarono recisamente contro questa imputazione, e il Provinciale posteriore De la Croix assicurò il Generale di non aver potuto scoprire, nonostante ogni indagine, nessuna sorta di prove per tale asserzione. * Altri credettero di dover interpretare il procedimento incomprensibile nel senso'che il Frey e il Neuville avessero temuto che il Consiglio di stato dichiarasse il procuratore missionario Sacy unico responsabile per i debiti del Lavalette, e che in tal modo tutto il peso dei debiti venisse a cadere sulla provincia parigina. Poiché secondo la loro richiesta tutte le provincie francesi avrebbero dovuto contribuirvi, essi avrebbero creduto di poter raggiungere nel modo più rapido il loro scopo coll’appello al Parlamento, ove la condanna deli'intero Ordine era considerata anticipatamente quale cosa fatta.4 Anche contro questo sospetto protestarono l’ex-provin-ciale Pietro Claudio Neuville e suo fratello Carlo sospettato con lui; ma gesuiti distinti furono d’opinione che dopo il Lavalette il Frey avesse la colpa principale nella sciagura caduta sull’Assistenza francese.8 II generale Ricci, eletto il 21 maggio 1758, biasimò soprattutto, che l’appello al Parlamento fosse avvenuto senza presentirlo, alla pari di tanti altri passi falsi in questa faccenda spiacevole. Poiché, tuttavia, non si poteva più cambiare «quanto era accaduto, egli si limitò a far rimostranze di- * Meri. «Istoria 20: Rochkmosteix liti» ». : CBrtUUtAC-Joi.r V 196». 1 • Croust a Ricci il 28 maggio 1761. (lallia 116; • Rieganski n lUcci il I* giugno 1761. ivi. pubhl. in parte in KodiFJioMtlx. 2*10».; * Saivat a Ricci *1 19 maggio 1760, Francia 41*. Cfr. anche le • lettere del iSalvat al Ricci del 7. I*- 21 e 28 aprile, 5 e 28 maggio e 15 settembre 1760. Ivi. * Ricci, • Istoria 20: ‘Neuville a Kicci il 3 agosto 1761. OalUa 116: • I>c *• «rolx a Ricci il 12 maggio 1761, ivi; Rociir.Mortmx 201 n. 1. * Vedi le lettere citate nella n. 2. * • (Vonst a Ricci 11 28 maggio 17*11. dal Ha 116, sunto in RocuEMox-mx ^2; • Riegnnski a Ricci il 1* giugno 17*11. (¡alila 116: • Griffe* a Ricci il 7 luglio 1761. ivi IH I. sunto in Hooiikmoxt&x 202 n. 1.