Confusione a Parigi. 183 morta improvvisamente nella grande sala del Parlamento di Parigi ».1 Per creare degli imbarazzi al clero, taluni giansenisti vennero a risiedere nella parrocchia di Saint-Étienne-du-Mont, ben sapendo, che qui verrebbero loro rifiutati i sacramenti.2 « Voi sapete tutti, scriveva il vescovo di Amiens, quale confusione regni a Parigi. Il re ordina obbedienza alla Bolla come una legge di Stato e il Parlamento punisce coloro che tale obbedienza esigono. Io vorrei sapere che cosa aveva di ¡mira il re nella sua ordinanza di consiglio. Quello che il Parlamento vuole è chiaro, ma quello che il re intenda! non mi riesce assolutamente di vedere ».8 Altri vescovi desideravano che il Papa condannasse solennemente le manifestazioni del Parlamento, poiché ciò farebbe impressione sui bene intenzionati. Ma in tal caso il Parlamento avrebbe fatto bruciare pubblicamente la condanna papale e la cosa sarebbe ancora peggiorata. 4 Ora Beaumont fece circolare presso i suoi parrocchiani una supplica da sottoscrivere, nella quale il bollettino di confessione era qualificato come un uso tradizionale dell’arcidio-cesi. Ciò diede nuova occasione a discussioni parlamentari, citazioni, dichiarazioni di nullità da parte della corte, minacce del Parlamento di sospendere il lavoro.5 Gli attacchi contro l’arcivescovo non mancavano e in un decreto parlamentare si parlava dello * isma, « per il quale l’arcivescovo osa apertamente dichiararsi »." 1 colleghi di Beaumont, di fronte a tali offese, presentarono rimostranze al re : 7 « che cosa penserà il popolo, chi rispetterà ancora coloro che d’ufficio dovrebbero mantenerlo in sommissione, gli danno l'esempio d’indisciplinatezza; se essi si arrogano di far da censori ai maestri in ciò, in cui essi dovrebbero farsi ammaestrare: in cose della religione? ». Nello stesso tempo essi con Beau-niont alla testa, presentarono proteste contro i soprusi contro le autorità ecclesiastiche. * Ma tutto fu vano. Mentre il decreto del Parlamento venne diffuso in migliaia di esemplari, un decreto regio impedì la pubblicazione dei documenti episcopali. Tuttavia i memoriali dei vescovi sottoscritti da principio da 20 arcivescovi e 1 UfcGNAt-r-T loc. cit. 232 s. ; Rocquain 156. * Glasso?«- n 1 fH. « Il était évident, dice quivi Glasson, que le Parlement, an lieu d’éteindre le feu, l’excitait ». * Régnault loc. cit. 232 s. * Durini a Valenti il 22 maggio 1752, in Calvi 244. C. iStbyienski {Le •■'■Aui/iV-m« siècle, Parigi 1012, 130) opina : * Le Parlement fait du Jansénisme un*' urme PoUtique empiétant le pouvoir ecclésiastique, fomentant sous le couvert des libertés gallicanes une opposition qui menace le pouvoir royal». * l Nivelle] III 530-539. * Ivi 534; ripetuto nel primo discorso del presidente innanzi al re, Ivi 538. I/U giugno 1752, presso Régsaclt, loc. dt. 234. * Hégnault 1877, I 235; Fledbt LXXVII «*>.