I Parlamenti contro i sacerdoti. 191 E questa volta il Parlamento non si mosse, giacché gli era stato tatto sapere sotto mano che il Consiglio di stato procedeva in tal modo, solo perchè il re sperava dall’assemblea del clero per la guerra dei Sette anni che andava cominciando, da quindici a sedici milioni di contributo.1 Ma al principio del 1755 le persecuzioni contro i sacerdoti erano generali,2 e si godeva ad imporre le pene più rigide. Un chierico che aveva nella chiesa proibito ad alta voce a due sacerdoti in nome dell’arcivescovo di portare i sacramenti ad un giansenista venne perciò, per quanto in contumacia, condannato come perturbatore della pubblica quiete, al marchio col ferro rovente e ai lavori forzati perpetui sulle galere.8 Fuori di Parigi si dimostrarono particolarmente zelanti i Parlamenti di Aix, Rennes e Tolosa.4 Nemmeno i prelati potevano contare su qualche riguardo. A Troyes il vescovo in persona aveva preso il posto di un parroco confinato ed aveva rifiutato i sacramenti ad un giansenista. Per questo egli venne colpito con una multa di 3.000 lire, con la vendita della sua proprietà, e la confisca delle sue entrate e il re lo relegò in una piccola cittadina della sua diocesi. Quando da colà in una pastorale lamentò l’impudenza dell’eresia giansenista, la sua lettera venne strappata pubblicamente per le mani del carnefice e data alle fiamme. Il vescovo proibì ora ai suoi subordinati questo decreto del Parlamento, e il conflitto continuò finché il re nel 1756 confinò il vescovo a Murbach nel-l’Alsazia, fuori della sfera di giurisdizione del Parlamento. * Il vescovo di Auxerre contro l’usanza giansenista aveva proibito di leggere ad alta voce il canone della Messa. Perfino quest’ordinanza parve al Parlamento un abuso e un perturbamento della quiete •? perciò venne proibita. * Una lettera nella quale i vescovi della provincia ecclesiastica di Auch esprimevano collettivamente il loro giudizio sul rifiuto dei sacramenti venne per ordine del Parlamento di Parigi pubblicamente lacerata e bruciata per mano del carnefice.T Non bisogna ¡perder di vista fatti simili, se si vogliono capire certi avvenimenti della rivoluzione francese. Il popolo era stato formalmente educato ad avere in dispregio anzitutto l’autorità ecclesiastica e con essa poi l’autorità in genere. * Rooquaix lag. * « Ces hostilités »‘taient gfnérales au commencenient de l’anni-e 1755 » (Glah-SOJt JI 215). Sui rifìnti dei sacramenti dinnanzi al parlamento di Tolosa vedi A I'w,ert nel Untici in de Uttéraì. eccl. 1»24, 277 ss. * 11 14 maggio 1755 [Nmxi*] III 1006 s. 4 Glasso* II 211*. * IXrvELu:] III 1021-1027. * Ivi 1027. 5 Ivi 1027-i0£2>. Cfr. Scimx 286; Dbgebt, loc. cit„ 340; RoHRBAcnim, HUt. •'ivtrtcUe de Vfiglile XIII, Parigi 1877, »9.