210 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo IV. contro la pastorale dell’arcivescovo di Parigi e contro i vescovi che vi avevano aderito.1 Quando comparve la lettera di Beaumont, il Parlamento veramente era in vacanze, ma il 24 settembre la Camera feriale proibì ai sacerdoti di pubblicarla.2 Seguirono poi da parte del Chàtelet una serie di sentenze contro i vescovi che s’erano dichiarati d’accordo con l’arcivescovo di Parigi. Lacerazione e rogo inflisse il giorno 9 novembre alla lettera dell’arcivescovo cardinale di Malines, lacerazione e rogo il 19 novembre alle lettere pastorali dei vescovi di Saint-Pons, Auxerre e Troyes; lacerazione e rogo il 26 novembre contro le lettere dei vescovi di Orléans e Amiens. Più mite fu la sentenza del tribunale di Tours contro l’arcivescovo di colà, la cui lettera venne soltanto proibita. Quando il Parlamento dopo le sue vacanze tornò a radunarsi, la sua prima preoccupazione fu la lettera pastorale dell’arcivescovo. Per due volte però il re ordinò di rinviare il processo. Ora nel periodo dal 25 novembre fino al 7 dicembre seguirono rimostranze su rimostranze contro il chiesto rinvio; la lettera pastorale del vescovo di Troyes, un epilogo del caso Cougniou in Orléans, un nuovo rifiuto di sacramenti in Parigi vi diedero pretesto. 4 Quando il re rispose sempre ancora evasivamente, il Parlamento parlò più chiaro e proibì il 7 dicembre la circolare papale. • Il 9 dicembre lo seguì in ciò il Parlamento di Rouen. “ Del pari il 7 dicembre vennero presentate dal Parlamento nuove rimostranze contro una lettera del confinato vescovo di Troyes e due giorni più tardi, venne deciso di presentarle contro il vescovo di Orléans.: Nelle rimostranze del 7 dicembre si leggeva che gli eccessi dei vescovi francesi, i quali si ribellavano alla regia autorità, erano cresciuti in misura così orribile che solo l’esercizio più incondizionato, più tenace e più rigidamente legale di tale potere poteva prevenire i mali fatali, le interne discordie e le tempeste, dalle quali la Francia era minacciata. * Il re annunciò ora che egli il 13 dicembre verrebbe personalmente ad una seduta del trono. In essa al primo posto fece promulgare una dichiarazione0 sulla questione religiosa. Nell’introduzione Luigi XV dice che per ristabilire la pace egli aveva cercato di assicurare alla Bolla Unigenitus il dovuto rispetto, ma si era anche sforzato di tener lontani gli abusi, i quali danno a * Il loro elènco In [Xivki.i.e] III i.xxxiv. 2 Ivi. * Fí-f.vry I.XXXIII 216s. * [NlVELLE] III IXliiIY-LJJXVI. » Pi.ei-ry I.XXXIII 221-224. « Ivi 220. » [XJVEI.L.E] III LXXXVII. » Ivi » Del 1* dicembre 1756. Fleury LXXVII 717-722.