Riflessioni di Tanuoci gulla soppressione della Compagnia. 961 fine del mondo, così anche i gesuiti potrebbero vivere ancora un secolo. Da una parte mancano scritti che portino lume e abili fiscali, d’altra parte le corti sono dominate da donne che favoriscono l’Ordine in tutte le maniere. Inoltre altri malanni degli Stati si sopportano con ottuso indifferentismo, benché siano gravi ed evidenti come l’esistenza dei gesuiti. Vero è che tutti questi mali si toglierebbero più facilmente, se al mondo non ci fossero più gesuiti nè monaci in genere, poiché essi sono un vero cancro per il consorzio umano giacché la loro occupazione principale è di arraffare ricchezze, oziare e rendere spregevoli i governi. Quello che Tanucci trovava da criticare soprattutto in loro era la difesa dei diritti del papato a danno dei diritti sovrani dei principi.1 Come assolutista egli considerava la potenza dei gesuiti nel Paraguay, motivo sufficiente per pretendere « l’estinzione della Compagnia in tutto il mondo o.1 Lo scioglimento delle case dei gesuiti in Francia non era di suo gusto; e, così egli pensava, bisognava abolire del tutto l’Ordine oppure lusingare assai questi signori, caso contrario essi diverrebbero giorno per giorno più potenti e più pericolosi, poiché certo imparerebbero dalla sventura e raddoppierebbero la loro vigilanza.3 La più resoluta a promuovere la totale distruzione dell’Ordine fu quella grande potenza che si levò per ultima contro di esso. La schiera degli avversari dei gesuiti in Spagna ottenne un importante rinforzo quando venne nominato ministro della giustizia il Roda, il quale giunse dall’ambasciata di Roma preceduto dalla fama che egli non avrebbe avuto quiete, fino a che non avesse raggiunto la totale abolizione dell’Ordine.4 Questi timori non erano punto infondati: gli amici e gli ammiratori di Roda magnificavano l’espulsione dei gesuiti spagnuoli come un colpo maestro della sua mano che renderebbe eterna la sua memoria, ed esprimevano la speranza che egli presto completerebbe l’opera. * 1 A Losada 11 |3 novembre 1761, Archivio di SI manca s, Fu lodo 5071. 2 • « Del Paraguay vorrei una relazione di Cevallo* governatore di Buenos Ayres, ohe tiene piede al Magra mento ; tutt'altro pufi Ingannare o col poco. Xon la dispero. L’America spognuola divieti domestica. Saranno sempre un'aristocrazia indiana tutte le forze dei «esulti del Paraguay, e giusta cagione di pretendersi l'estinzione della Compagnia In tutto il mondo». A <'atanti il 30 luglio 1765, ivi 5004. * A Galla ni il 24 aprile 1762, ivi 3J>77. « • Ricci a P. Bramieri il 25 aprile 1765. Registro di lettere segrete. Archivio dei gesuiti; Ricci, * Espulsione dalla Spagna. i*fr. sopra pag. 856. » • « Declamo todos los sujetos de capacidad y mucho mas los Terciariog yue el golpe les ha llegndo de la mano maestra de V. 8., y per apendice es|>eran el mi.-nio en Xapoles y Parma» (Eopez de Barrera a Roda il 16 aprile 1767, Puioi, Storia dei Papi. XVI. 1. 61