34 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo I. Silvio Valenti iGonzaga era nato nel 1690 in Mantova, ove ancor oggi il grande palazzo attesta il lustro della famiglia. Venuto da giovane a Roma, venne adoperato, già sotto Clemente XI, in affari importanti. Benedetto XIII Io nominò consultore dell’inquisizione e a più alti uffici giunse sotto Clemente XII. Dal 1731 fino al 1736 egli era nunzio a Bruxelles, di poi fino alla fine del 1739 in Madrid, ove godette un grandissimo prestigio. Versatile, instancabile, acuto, Valenti, come si esprimeva un contemporaneo, imparò, durante le sue nunziature, quella politica che tutto sa e tuttavia sembra di nulla sapere.1 Clemente XII gli aveva assegnato, il 9 dicembre 1738, la porpora e lo aveva poi fatto legato di Bologna.2 Dopo la sua elevazione a Segretario di stato, per l’intervento del cardinale Acquaviva, da principio assai influente, e con poca gioia dei bolognesi, subentrò in suo luogo l’Alberoni.3 Col cardinale Lambertini, Valenti Gonzaga era da lungo in rapporti di amicizia e nell’amore per la scienza e per le arti essi avevano un punto comune di contatto.4 Tale amore il cardinale Gonzaga confermò anche come Segretario di stato. Fu egli che istituì presso l’università romana cattedre per fisica e chimica e mediante i gesuiti Boscovic e Maire fece fare la misurazione dei gradi e una carta esatta dello Stato pontificio.5 Lontano dai rumori della metropoli nei pressi di Porta Pia si fece costruire, nella vigna della famiglia fiorentina dei Cicciaporci, un elegante villino che fu più tardi Villa Bonaparte, nel cui parco e nei cui ,giardini fece crescere piante esotiche e frutta, tra altro i primi ananás. Una scelta biblioteca, antichità ed altre opere d’arte, strumenti di fisica e porcellane cinesi adornavano il casino a due piani costruito dall’architetto francese Maréchal, 1 Caracciolo 44 s. 2 Cfr. Elogio del card. S. Valenti Gonzaga, Roma 1776. 3 Merenda. * Memorie, loc. cit. Questo riferisce che il « segretario dei brevi Passione! che colle sue maniere sprezzanti aveva disgustato molto il card. Corsini, di cui era creatura, doveva nei primi giorni secondo il consueto supplire alle veci di Segretario di Stato ». Corsini voleva far cadere Passionei, ma questi si tenne in sella con l’aiuto di Acquaviva, senza però godere le grazie del Papa. i Già come semplice abate Valenti era tal conoscitore d’arte che il principe Eugenio fece fare da lui la compera di opere artistiche (Arnetk 111 72). Nel 1756 Valenti fece restaurare S. Urbano a Campo Carleo (Forcella IX 503-507) ; egli sovvenzionò anche il restauro di S. Paolo fuori le mura (ivi XII 25). Circa le cure di Valenti per le loggie di Raffaello vedi il volume IV 1, 487, n. 3 della presente opera. 1/inci.sore Paolo Fidanza da Camerino dedicò a Valenti parecchi dei suoi lavori e Venuti i suoi Xumisniata Rom. Pont., Romae 1744. s Cfr. Redazzi IV 236 ss., 288