Missioni nell’Africa; missioni polacche in Oriente. 1047 Dalle missioni dell’Africa c’è poco da riferire. Anche qui le mutazioni politiche dell’Europa avevano te loro conseguenze: nel 1760 i sette gesuiti della Costa dell’Africa orientale vennero trasportati a Goa e di là nel Portogallo, 1 i domenicani certarono nei limiti del possibile di colmare la lacuna.2 La pace di Parigi del 1763 danneggiò anche il continente nero, perchè la colonia del Senegai e l’isola di S. Luigi passarono dalla Francia in possesso della protestante Inghilterra; la Francia conservò soltanto Gorèe e alcune fattorie senza importanza, sulla costa. In Gorèe nel 1763 il sacerdote secolare francese De Manet cercò di aprire una missione. Egli riuscì, ma nello stesso anno dovette ritornare infermo in Francia. Non meglio andò a tre sacerdoti del seminario di Parigi che nel 1766 osarono affrontare il clima mortale di Loango e Cakongo sulla costa occidentale africana, e casi accadde ad altri due che rifecero il tentativo nel 1768.3 Due sacerdoti del seminario di Parigi che si trapiantarono nel 1759 nel Sokotora, vennero nell’anno seguente assassinati dagli arabi.4 Maggior successo ebbero i cappuccini, i quali riuscirono almeno a mantenere le loro stazioni in oriente: a Mozambico e Quiloa e specialmente sulla costa occidentale; in Congo, Angola, Ben-jruela, Kakongo e Loanda. Mentre così i campi più fertili dell'opera missionaria erano minacciati dalla devastazione, nel vicino oriente si mietevano dei successi in un campo che finora era stato considerato come quasi senza prospettiva alcuna. Un sacerdote. Stefano Turczynowicz, parroco a Vilna, si dedicò alla conversione degli ebrei e siccome i suoi primi tentativi, col raccogliere bambini israeliti abbandonati, non condussero alla meta desiderata, egli fondò per i suoi scopi una specie di Congregazione religiosa di pie giovanette detta « della vita di Maria » o Maria-vitinne. La Congregazione, sotto la prima superiore Aniela Po-temkin, fiorì rapidamente e superò una tempesta provocata dalle discussioni sulla legittimità della nuova Congregazione; è vero però che appena dopo la morte del Turczynowicz la fondazione venne riconosciuta canonicamente da un Breve di Clemente XIV. Ma durante i torbidi in occasione della spartizione della Polonia, essa andò in rovina, dopo aver condotto al cristianesimo 2000 israeliti. Stanislao Poniatowski favorì la conversione degli ebrei, conferendo il titolo nobiliare nel 1762 e 1765 a 52 ebrei convertiti. * i Vedi «opra li«« n 2. * Kl tr. UÌMÌ*Mr