Lobkowitz entra a Roma. 79 a nord di Roma.1 La situazione del Papa, già perciò estremamente più scabrosa,2 si peggiorò ancora più per il fatto che anche da Mezzogiorno s’appressò un’armata; per non lasciare che il proprio paese diventasse teatro della guerra, Carlo III avanzò con 24.000 uomini, arrestandosi in Valmontone. In una lettera al Papa del 20 maggio il re cercò idi giustificare la sua invasione per necessità strategiche.3 Lobkowitz, i cui ussari scorazzavano per la Campagna dai primi di maggio e poco dopo occuparono l’accesso al Ponte Molle,4 fu impudente al punto da chiedere al Papa una udienza. Gli venne però permesso soltanto di presentarsi come persona privata. Il giorno di Pentecoste, 24 maggio, Lobkowitz, circondato dai suoi ufficiali, entrò nella Città eterna ove i Romani, senza carattere, lo salutarono entusiasticamente.6 Dopo aver pranzato presso il cardinale Alessandro Albani, si recò dal Papa, il quale gli raccomandò di mantenere la disciplina fra le sue truppe.6 Benedetto XIV scrisse il 27 maggio al cardinale Tencin che la sua situazione fra due armate le quali trattavano lo Stato ecclesiastico come patrimonio di nessuno, era appena immaginabile.7 Per tagliar fuori gli spagnuoli da Roma, Lobkowitz, il 29 maggio, si trincerò sulle alture di Frascati, donde gli si aprivano due vie per Napoli, la strada per Velletri e Terracina e l’altra per 1 Arneth II 359 ss. Cfr. Arch. star. Xapol. VI 37, colla proclamazione di Maria Teresa alle Due Sicilie del 14 aprile 1744. 2 * « Ci troviamo in situazione la più dolorosa che si possa pensare». Cifra al nunzio di, Francia del 16, maggio 1744, loc. cit. Cfr. anche la * Cifra del 20 maggio 1744, ivi. 3 Heeciceken 1 237. * Ivi 135 ss. 5 A rettifica delle relazioni austriache unilaterali in Arneth il 303, 543, vedi la * Cifra al nunzio Durini dell’ll luglio 1744: «Non, so se le querele, che costì fanno per le tante dimostrazioni usate da questo popolaccio verso il principe di Lobkowitz sieno giuste, ma I fatti sono veri. Sono stati eccessivi gli applausi et immenso il concorso verso questo signore, ma non è vero che prorompessero gli e v i v a versoi la regina d’Ungheria, se non che nel cortile del cardinale Alessandro Albani. Non si potrà dire però che il Governo sia stato della medesima tempera e che vi abba data la mano, poiché qui si tentò ogni strada per impedire la venuta di questo Signore, il quale era stato posto nei sbalzi pretendendo mille distinzioni nel cerimoniale. Nulla si volle accordare e ad ogni modo egli venne' come qualunque altro particolare. Li fautori austriaci vollero fare questa scena di commedia, in cui i fanatici del paese fecero cosi indegna comparsa. Se ciò merita l’indignazione di costà, il Ministero certamente et il Principe nostro meritano piuttosto compassione, essendo questi posti come bersaglio alle cieche passioni di questa gente forsennata ». Xunziat. di Francia 442 f. 116j, Archivio segreto pontificio. 6 Heeckeren I 138 ; Merenda, * Memorie, Biblioteca Angelica di Roma. " Heeckeren I 138.