Carattere (li Carlo III. 735 dii* deva totalmente dal successore del defunto, il fin qui re delle Due Sicilie, che come Carlo III di Spagna entrò in tutta segre-a Madrid il 9 dicembre 1759. Ancora oggi i giudizi sul nuovo re sono assai disparati. Betonò- alcuni non bello il suo aspetto esteriore;1 altri invece esaltano la sua figura cavalleresca,2 così anche nel riguardo intellettuale il distruttore dell’Ordine dei gesuiti per gli uni è il portabandiera e creatore, fornito di alte doti, di una nuova epoca, ' per /li altri una testa piccola. * Una certa misura di buon senso non gli si può disconoscere; ma del resto le sue proprie manifestazioni nelle centinaia di lettere, che rimangono tuttora di lui * parenti e specialmente al suo intimo Tanucci, non inducono «d attribuirgli capacità particolari. A prescindere dalla cattiva frittura, l’espressione è mal destra, quasi scolasticamente stentata, soprattutto manca ogni volo di pensiero un po’ elevato. In quanto alla volontà, Carlo III, secondo che è proprio degli spiriti ristretti, era caparbio ed ostinato; era escluso, ch’egli rece-•fe' e da una opinione precedentemente adottata. Si aggiungeva in lui un’alta coscienza della sua posizione e del suo dovere di sovrano. 0 Egli voleva riserbarsi personalmente la decisione in tutti affari di governo; ma in ciò si perdeva in piccolezze, dimo-df hè gli affari venivano sbrigati solo assai lentamente. I«a vita privata di Carlo III fu incensurabile.* Egli fu fedele * Ja moglie Maria Amalia, figlia di Augusto III di Sassonia, e anche dopo la morte precoce di lei non cercò amanti. Rimase sem-P-! e nel suo modo di vivere e nel suo abbigliamento; si alzava dal letto puntualmente tutti i giorni un quarto prima delle 6. *1 piacere, cui si dedicò con una certa passione, fu quello della * Itoi HHKAt' I 9: Tatema». l.'itpultUmr dei armili dalle SieiUe, I*a- hT»o 1800, 1». ; ftiiu on. Hi« 1 197. * Ir» HM. * « Krn hombre «le cortfaímo entendím¡«ilo. tuA* dado a la ter ibm. nicht durch ihn (ortnmmnwt) wurden... Heln Verdleiwt beatami *» «etaeotiU-bcn lUrin. da»» er »Mi tnlt «flcbti((m. ewnrtachen Mlnlatcm zu B »Ceben miarte. die er rejrferen iii-*». «rShrend er wein can«-» I^ben auf der *«*d zubrachte» IIj»5iiik>. AfrarpCtitUs 8*.). * Roraaukt* I. Introd. IV. * Iti 11*.. 21. 10®; FtBUx-N'dhB II 33«a.; Kfauuai wx Ilio I HO**.