Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo V. rono d’opinione, che il Lavalette aveva effettivamente esercitato commercio proibito.1 Più difficile fu la risposta alla seconda manda, se fosse necessario ed utile rinviare l’ex-superiore immediatamente in Francia. Più di un argomento sembrava esserci in contrario. • ,Però i suoi negozi erano così palesi, che una giustificazione era esclusa. Inoltre egli non aveva messo a libro entrati* ed uscite, nè c’erano da attendere da lui schiarimenti in proposito; la sua presenza era capace piuttosto di portare ancora ulteriore confusione nella faccenda. * In presenza dei suoi confratelli il Lavalette ammise senza ambagi di non aver mai avuto dai superiori il permesso di fare affari commerciali, ma contestò di essersi reso scientemente colpevole di questo fallo. Ma, allorché il De la Marche gli dette lettura delle copie delle sue stesse lettere e contratti d’acquisto 'e gli domandò, se ancora insistesse ne!!« sue negazioni, egli ripetè tre volte: «Non lo nego più, la cosa è accaduta ». Egli Si mostrò pronto a tornare in Francia, pre>r<» solo per un rinvio di tre settimane, che gli venne anche accordato. * Ben presto doveva risultare l’errore di questa cono. -sione. Nelle sue visite di congedo nei circoli dei suoi conoscenti il Lavalette si dette l’aria d’innocente perseguitato e fece propaganda in proprio favore. Dietro sua petizione il governatore inglese Monckton si ricusò di lasciar andare l’ex-superiore finché non fossero pagati i debiti di lui nelle colonie.5 Ora occorse agir'1-Dopo una nuova approfondita deliberazione cogli altri missionari il visitatore pronunciò il 25 aprile 1762 la sentenza definitiva "il colpevole. Gli sottrasse ogni potere temporale e spirituale, gl in* timò di tornare immediatamente in Europa e gl’inflisse la pena della sospensione stabilita dal diritto canonico per i chierici commercianti. • Il Lavalette accolse la sentenza senza opposizione. In 1 Ivi i"i7 s. : Ricca. * 1 Dioriti 83. 3 Non lo si voleva nè u l’nrlgl, nè n Tolosa, il ohe era comprensibile. ,l 1 ’ 1‘eccitaxione popolare (* Ricci, loe. eit.). » Rociiemoktbk 250 s. * Ivi 260 ss. » Ivi 2t«s. 8 I»e la Marche a Rieri il 2r> maggio 17»>2 (Kochruonteix ‘J»V. s-della sentenza, ivi 267 li. I) ; • De la Crolx a Ricci 11 2ó maggi» 1702. 11 Secondo lettera del visitatore il Lavaiette non si era solo reso colpevole commercio, cattiva amministrazione e sjierpero del beni missionari, ma '1 anche, abusando del diritto di punizione, provocata la morte di alcuni rat ori negri. (Ricci, * 1*1 aria K4Ì. inoltre egli aveva lasciato decader»* I* selplina dell'ordine e trascurato la cura pastorale. Colpevole con lui rr* P. fathnIn.