160 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo III. torto. 1 La vanità del Quirini diveniva per il Papa sempre più insopportabile. 2 La misura fu colma, quando il cardinale nel 1750, durante il conflitto fra Benedetto e Venezia per il patriarcato di Aquileia, prese partito nel modo più vivace per la repubblica e si oppose con minacce al Papa.8 Allora egli cadde in completa disgrazia. Il suo contegno in questa vertenza, nella quale il Capo supremo della Chiesa si preoccupava solo della salute delle anime, era irresponsabile, giacché cercava di aizzare i cardinali contro il Papa. * È naturaje che ora Benedetto ricorresse a misure di rigore. Quando Quirini, che si era trattenuto a Roma durante tutto l’anno giubilare del 1750, chiese un’udienza di congedo, gli venne fatto sapere che egli la otterrebbe solo quando si obbligasse di non mettersi in conflitto col Papa circa Aquileia. Siccome Quirini non accettò, l’udienza non ebbe luogo.5 Quanto tesi fossero i rapporti risulta chiaramente dal fatto che Benedetto non accondiscese al desiderio del cardinale quando questi durante l’inverno 1751-52 espresse l’intenzione di prendere dimora nell’eterna città; Benedetto scrisse allora al suo amico Tencin che Quirini voleva soltanto aprire a Roma un’accademia per la satira e la maldicenza.0 Colui che in tal modo veniva biasimato arrivò al punto, scrivendo una lettera ai cardinali e richiamandosi all’esempio dei cardinali Paleotto e Sadoleto, di dichiarare suo dovere di opporsi al Papa, quando questi facesse qualche cosa in danno della Chiesa ; Nel quarto volume delle lettere del cardinale Pole, scrivendo la dedica a Tencin, vi inserì degli attacchi contro Benedetto XIV. Questi però dichiarò che il biasimo da tali labbra gli era completamente indifferente.9 Ciò nonostante Benedetto XIV fu giusto abbastanza per esprimere con un breve del 4 agosto 1753 la sua riconoscenza al Quirini per l’istituzione di un collegio sacerdotale. " Ciò gli va attribuito a lode, perchè il cardinale poco prima lo aveva messo un’altra volta in un penoso imbarazzo. Sul principio del 1753 Quirini scrisse ai suoi amici in Roma che egli intendeva fare un viaggio a Berlino, per attuarvi una i Bull. Lux. XVIII 28B s„ 286 s. : Heegkerek I 4.VÌ, 4ó4. 462. Cfr. Riv. Europ. 1877, III 423 ss. ; Fresco, Lettere XIX 179, 187 s. a Heeckerex I 518: cfr. 471. s Fresco XVIII 11. * Heeckeres* II 16, 19 ss., 2!) ss., 38. Cfr. anche Amklli 372, 377 s., 381. Sul conflitto cfr. Capìtolo 9. » Heeckeren II 101 ss., « Ivi 174. r Fresco XVIII 13. XIX 213 ss. » Heeckeres II 221; cfr. 356. » Fresco XV11I 8.