Proibizione di passaggio dall’uno all’altro rito ili Oriente. 1049 Allo slancio dell’unione di Brest sul principio del 1760 seguì la sua distruzione, quando sotto Stanislao Poniatowski cominciò a dominare sulla Polonia l’influenza russa. La decisione della dieta del 1768, che regolava la situazione religiosa in favore dei dissidenti, non trovò nemmeno degni di menzione i diritti della provincia ecclesiastica rutena, colle sue otto diocesi. Come anno normale per le pretese degli scismatici doveva valere il 1686; siccome le diocesi di Leopoli, PrzemyAl e Luzk si erano associate all’unione appena dopo quest’anno, esse erano abbandoniate agli scismatici.1 Le bande assassine degli Haidamaki compirono l’opera demolitrice. Ovunque essi si mostravano, sacerdoti cattolici e chiese, specialmente le unite, diventavano loro preda e cadaveri e roghi incendiari segnavano il loro passaggio. L’Ucraina contava circa 1900 parrocchie, delle quali soltanto 15 o 20 erano scismatiche. Una gran parte di parroci venne uccisa o scacciata e il vescovo scismatico di Perejaslaw approfittò dell’occasione per mettere al loro posto la sua gente. Quando la quiete fu ristabilita e i fuggiaschi poterono tornare a casa trovarono al loro focolare degli ospiti estranei che impedirono loro di entrare. Tutti gli uniti vennero trattati come nemici, battuti, imbavagliati, imprigionati e scacciati dalle loro proprie case.2 Per l'Oriente venne anzitutto rinnovata da Clemente XIII la fondamentale disposizione del suo antecessore che proibiva il passaggio dall’uno all’altro rito.’ Un’istruzione, per i missionari di Nicopoli e Sofia • proibisce il costume superstizioso del Kur-ban, un resto dei sacrifici ebraici d’animali. Per la Serbia si dovette proibire che taluni cristiani si aggiungessero un nome turco e comparissero esteriormente come turchi. • Come il suo antecessore, così anche Clemente XIII dovette intervenire parecchie volte nell’intricata situazione dei patriarcati orientali. Per la situazione religiosa tra i Melchiti, cioè i cristiani fedeli a Roma nei patriarcati di Antiochia e Gerusalemme, era ancor sempre determinante il conflitto fra il patriarca cattolico Cirillo Tanas e il suo avversario greco ortodosso Silvestro, il quale veniva sostenuto dalla protezione del sultano. Cirillo dovette fuggire innanzi a lui e rifugiarsi nel Libano, ove l’emiro era favorevole ai cattolici e piuttosto indipendente dal sultano. Ancor oggi in generale si può dire che tutto quello che sta a nord di Beirut è cattolico e quello che sta a sud scismatico; un’eccezione c costituita specialmente da Aleppo che nelle lotte dei patriarchi > Pbuki II TISs*. * Iri f.25 **. * Decreto di Propo girne] a del 12 marzo 1750, Colteci anca 264 n. 414. * I>el 9 febbraio 1700. ivi 271 n. 424. * Al vescovo di Skupf. Matteo Massnrlch, Ivi 2S2 n. 343.