Il legato Doria a Francoforte. 61 getto doveva fallire, perchè l’antico contrasto fra le case di Wit-telsbach e Absburgo si dimostrò irreducibile.1 Come nella elezione imperiale, anche nel suo contegno di fronte al re di Prussia e alla sua offensiva contro la Slesia Benedetto XIV si lasciò determinare soltanto dall’interesse della religione cattolica. Federico II, così aveva detto una volta il Papa verso la fine del 1740, era « un principe da temersi, perchè aveva molte forze e niuna religione».2 Alle prime notizie che il re di Prussia cercava di impadronirsi del ducato di Berg, Benedetto XIV esortò alla resistenza i principi elettori della Baviera, di Colonia e Palatinato-Neuburg con lettere del 20 dicembre 1740.3 Quando poi avvenne improvvisamente l’incursione in Slesia, l’indignazione in Roma fu grande.4 Il Papa invero, per mancanza di mezzi, dovette non accogliere la preghiera dell’ambasciatore di Maria Teresa, il conte Thun, il quale aveva chiesto soccorsi in danaro,5 però il 25 gennaio e l’il febbraio 1741 diresse lettere ai principi ecclesiastici e laici cattolici della Germania per esortarli a sostenere Maria Teresa nella lotta, per i suoi paesi ereditari.6 Frattanto la Francia si lagnava di nuovo del contegno del Doria in Francoforte e precisamente, come scriveva il cardinale Segretario di stato Valenti, in maniera come se il Doria fosse stato mandato a favorire scopi di parte e non piuttosto come rappresentante della Santa Sede per il bene della religione e della tranquillità dell’impero. Valenti espose però, il 14 e 21 aprile 1741, al nunzio francese quanto diversi fossero gli scopi del Papa, come padre comune della cristianità, da quegli degli uomini di Stato francesi; la sua posizione obbligare il Santo Padre a contenersi imparzialmente di fronte a tutti i candidati.7 Ma quanto poco pa- 1 Cfr. W. V. Hofmann 215 ss. 2 * Che questo era un principe da temersi, perchè aveva molte forze e niuna religione. Thun a Maria Teresa il 31 dicembre 1741, Archivio di Stato di Vienna. 3 * Epist. ad primo. 109, Archivio segreto pontificio. 4 * Lettera del cardinale Albani a Sinzendorf del 21 gennaio 1741, A r-chivio dell’Ambasciata d’Austria presso il Varicano. s * Thun a Maria Teresa il 7 gennaio 1741, loc. cit. Cfr. Matschbo 178 ss. 6 * Epist. ad prive. 109, loc. eit. Cfr. le * relazioni di Thun del 25 gennaio e 11 febbraio 1741, loc. cit. e Matscheg 134. 7 * Cifra al nunzio Crescenzi del 14 aprile 1741 : « Non occorre che si lagnino davantagio costì di Msgr. Doria. perchè non hanno a pretendere che egli parli il linguaggio loro: così differenti sono le intenzioni ed i fini. Non basta che smentischino le dichiarazioni dei loro ministri neH’Imperio, quando quelle sono costanti e comuni a tutti i loro rappresentanti. Si contentino adunque di tolerare che il nostro Nunzio mostri tanta propensione pel Gran Duca quanta