Pombal contro tutto ¡1 clero. Onorto.1 II vescovo di Coimbra aveva proibito in una pastorale una erie di libri parte immorali, parte anticlericali o antieri-«tiani, come YHenriade e il poema su Giovanna d’Arco (La Pu-rrllt) di Voltaire, la Enciclopedia francese; il Contratto sociale ii Rousseau, inoltre lo scritto del Dupin sulla disciplina dell’an-tica ( hiesa, e il Febronio. Per punizione egli venne nel 1768, quale delinquente di Stato, chiuso nella torre di S. Giuseppe, .ma carcere oscura giacente parecchie tese sotto l’acqua, e la sua pastorale bruciata pubblicamente dal carnefice. Il carcere toccò ;>ure a 33 persone ecclesiastiche e secolari, che si erano espresse a favore del prelato.3 Nei dispacci dei rappresentanti imperiali in linea generale i resoconti di arresti di ecclesiastici non hanno fine. Non solo reli-friosi cingoli, anche intere comunità monastiche, che avevano suscitato lo scontento del ministro, dovettero andare in prigione. Quattro Benedettini », annuncia Welsperg il 16 aprile 1765, -e due Carmelitani, come pure tutti i religiosi di un convento ii Serviti sono stati arrestati giusto nei giorni passati; ma uno di questi ultimi, vecchio e gottoso, non potendosi muovere dal tto. è stato portato nell’ospedale e gli è stata posta colà una . uartlia ». * Perfino missionari, che toccavano Lisbona in viaggio v< - il loro luogo di destinazione, furono fatti imprigionare dal Pombal o rinviare in patria; così nel 1768 tre cappuccini di Ge-n°va, il cui delitto consisteva nell’esser venuti con lettere d’obbe-^¡enza del generale del loro Ordine residente in Roma. * Mentre il Pombal ostacolava in tal modo uomini attaccati alla ' nie^a, egli favoriva deliberatamente la decadenza della disamina monastica. Allorché dopo la sua caduta si presero misure l*r emendare la vita libera e scandalosa dei monaci, il Lebzeltern scriveva a Vienna: « Sotto il governo precedente il Marchese, che "•’•va distruggerli, non aveva trovato per ciò mezzo migliore che di renderli spregevoli, abbandonandoli alla più grande indisci-P-ir.atezza e favorendo i loro disordini in tutto quanto non intac-■»'vi no. 3 Ivi 113*. Vedi anche [Riker] III 299ss. Sulla liberazione dopo la ca- 308. * I'i-iir, Pombal 111. ' Keil il 4 febbraio 1700. ivi 112. 1* novembre 1777. ivi 120. t'ir. • Torrigialli nd Acciaioli i'11 scltem-'• 1700. cifro Xunzial. di Pori. 1*2. loc. cit Ambedue le relazioni gettano ^J*** singolare sulla lettera di re Giuseppe I a Clemente XIII del 20 apri-7*0. in cui il monarca sostiene, che i gesuiti a differenza di tutti gli altri si,,*i sono dei tutto corrotti e non emendabili (« coni differenza de todas °»tras Ordens regulares»). [BikehI I 100.