fi Papa vuole una mitigazione delle misure contro i gesuiti. 585 precinta potenza di essi, i missionari avrebbero assoggettato compiei mente al loro arbitrio quei poveri popoli pagani, corrotto i pudici secolari ed esercitato in quei paesi la tirannia più spaventosa. Contro simili ribelli il re avrebbe potuto veramente prò dere senza offesa dell’immunità e dell’obbedienza al Papa ; «ili aveva mostrato il suo rispetto verso il Capo supremo della Chi- sa precisamente colla richiesta del Breve di visita. Per quanto riguardava lui stesso, egli sapeva bensì che i gesuiti facevano ogni sforzo per trarre dalla loro il Santo Padre ed i cardinali, ma iveva precisa speranza, che il Papa non cambierebbe nulla al Breve. Egli si attendeva altresì, a che il re dopo il suo ristabilimento ' prendesse misure ancora più energiche. All’obbiezione del nunzio, che dopo la sospensione veramente non era facile andar.- più avanti, e ch’egli sperava che il re non si farebbe trascinare a passi obbrobriosi per lo stato sacerdotale e per la veste religiosa, il Pombal replicò, che i gesuiti erano insopportabili ribelli e perturbatori della pace e miravano al potere regio. Da questa conversazione eccitata il nunzio ebbe l’impressione che con e"-a il Pombal volesse fargli capire di desiderare che non venisse fatto nessun cambiamento al Breve di visita.5 Prima che fosse scritta la lettera del nunzio, il cardinale Segre-*ario di stato Archinto, il 6 settembre 1758, aveva già dato assicurazioni tranquillanti, che il Papa non pensava ad allontanarsi dal cammino intrapreso nel pontificato precedente; egli desiderava solo, che la visita procedesse secondo le prescrizioni e che ifli fosse data l’informazione degli avvenimenti.* Per prevenire interpretazioni maligne, l’Archinto comunicò il giorno dopo che >1 Papa aveva istituito, secondo l’esempio sperimentato dei tempi •nteriori, una congregazione cardinalizia per sentirne il parere Bell affare dei gesuiti.4 Poiché Clemente XIII da un procedimento aspro temeva che derivasse soltanto aperta opposizione del re e del Pombal, egli 1 II colloquio ebbe luogo una settimana dopo l'attentato a Giuseppe I (vedi ***to p. 566). * * Acciaioli ad Arcblnto il 12 settembre 1758. Xunzial. di Pori. 11«*. loc. elL, *■ Parte riprodotto in Kojiaso :H* m. * * « I>a una lettera d'ufficio Ella comprender# due cose, dot che <|tll ni vuol '^minare nulla massima (Issata nel i«ansato pontificato e che si desidera che •otto si faccia rite et recte e