La cosiddetta « guerra di religione ». 447 non si può negare l’esistenza di una tensione confessionale;1 essa venne soprattutto causata dagli effetti politici della conversione principesca nell’Assia e poi risultava da sè per la ripartizione politica delle grandi potenze, la quale, sorta per motivi puramente politici, in un primo periodo sembrò combaciare colle differenze di confessione.2 Oltre a ciò il re di Prussia sapeva assai bene per esperienze antecedenti l’efficacia sul popolo di tali argomenti e cercò perfino d’indurre gli altri principi protestanti dell’impero a costituire « una federazione di principi protestanti »,5 progetto che, nonostante i tenaci sforzi del re, si dimostrò per quel tempo inattuabile. Benedetto XIV non si lasciò ingannare sul significato della parola « guerra di religione » e invitò i suoi rappresentanti » non usare mai una parola con la quale Federico II cercava soltanto di farsi degli alleati e ausiliari politici.4 Anche da parte imperiale si tendeva ad arginare l’odio confes-•lonale. Ben presto si potè dimostrare l’infondatezza di tali punti di vista nel modo migliore, richiamandosi cioè all’alleanza militare della Svezia e deH’Austria, di quella Svezia che certo non «veva dimenticato le tradizioni di Gustavo Adolfo.5 Anche dei principi protestanti dell’impero l’imperatore guadagnò parecchi per costituire un esercito « imperiale » contro la Prussia. " 11 piano di guerra concentrico di Federico II contro la Boemia 'k'-’-'-nno 1757 subì un grave colpo nella sconfitta di Kolin.7 In fumasi fu molto lieti di questa vittoria di Daun * e il Papa, benché fosj