Creazioni cardinalizie del 1743. 249 Oltre i sunnominati, nel 1743 vennero onorati con la porpora Miltanto italiani. Di loro s’erano resi benemeriti come nunzi Camillo Paolucc: in Colonia e Vienna, Giambattista Berni nella Svizzera, Giacomo Oddi in Lisbona, Colonia e Venezia, Marcello Crescenzi in Parigi, ove era stato delegato in missione straordinaria anche Federico Marcello Lante, a portare le sacre fasce. Il nobile genovese Giorgio Doria era stato nunzio presso la dieta di Francoforte alla nomina di Carlo VII e rimase nella stessa qualità presso l’imperatore.1 Doria ottenne da parte di Benedetto XIV il più ampio riconoscimento; egli scriveva 2 d’averlo conosciuto durante i sei anni che Doria era stato vice-legato in Bologna; essere egli uomo d’ingegno e di sapere, non soltanto in questioni ifiuridiche; come nunzio aveva contribuito del suo alle spese per 100.000 scudi. Sotto altro riguardo merita grandi lodi Marcello Crescenzi, nunzio in Francia e morto nel 1768 come arcivescovo di Ferrara. Crescenzi, opina il Papa, non è certo uomo da scrivere un commento su Aristotile ma, essendo egli stato con lui canonico di S. Pietro, lo conosceva da lungo tempo come ottimo sacerdote.3 II Crescenzi fin dal 1730 s’era legato in intima amicizia col grande missionario francescano Leonardo da Porto Maurizio. * Compagno degli studi giovanili di Benedetto XIV era il dotto bolognese Filippo Maria Monti, morto nel 1754, ® autore di un’opera sui cardinali ; inoltre come segretario della Propaganda, ''-risse una storia delle missioni del Tibet. In generale la prima promozione di Benedetto XIV si risolse in una onoranza del sapere; se il Papa non trovava dei dotti fra i suoi nunzi, non ne mancavano però nella Roma d’allora. Raffaello Cosimo Girolami da Firenze apparteneva ai più valenti teo-l°gi del suo tempo e nelle diverse Congregazioni romane aveva trovato numerose occasioni di sfruttare le sue cognizioni. Ver-'atisiimo nella scienza giuridica era Carlo Leopoldo-. Caleagnini, morto nel 1746 che lasciò dieci volumi manoscritti di decisioni giuridiche e anche opere stampate;® del pari Carlo Alberto Gui- • ’ 'ni Cavalchini, morto novantenne nel 1774, vescovo di Ostia ^ elletri e decano del Sacro Collegio. Fu solo l’esclusione da Parte della Francia che, dopo la morte di Benedetto XIV, im- 1 NovaMa XIV 53 ss. 5 A Tencin l’8 febbraio 1748. I 30. 1 lyl e allo stesso l’8 marzo 1743. ivi 38. 4 IXXOCKSTI 304. ^ ’ Gtalajjdi in Studi e memorie per la *torio d*‘ll'l nil'crxitù di Bologna 1 Hoi„saia 1921. 3»; Benedetto a Tencin l’U ottobre 17«. I 89. sua tomba in ri. Andrea delle Fratte; vedi Forcki-la A III 232; “““«va. Bracci 33.