Intorno alla Bolla. 337 0 colpivano anche il vicario apostolico. Nell’archivio della Pro-;... ;. i(la deve trovarsi una lettera del vicario apostolico Mullener, nella quale dopo la visita dei cristiani diretti dai gesuiti, egli at-tesw di non aver trovato nelle comunità visitate nulla di biasi-rm*v< v circa i riti. Come il generale aveva scritto in Cina, così dello «»•ritto era .stata data allora ia lui comunicazione. E in realtà i missionari si erano attenuti così esattamente alle istruzioni del viario apostolico, che essi non senza grande scomodo e secondo il *un mutevole parere avevano dovuto modificare già quattro volte a forma della tavoletta degli antenati e l’aggiunta dichiarazione.1 1 vi irio apostolico di Yiinnan, Gioacchino Engoberto de Martil-!at, vescovo di Ecrinea, il quale tornò in Francia nel 1745 ma- ir iato in salute, rese nel 1749 in Roma ai gesuiti la testimonianza che non essi erano la causa delle persecuzioni e che le co--tit i ioni papali sui riti cinesi e malabarici venivano esattamente applicate. Caratteristico per lo stato d’animo dominante è il fatto rhe il Papa gli diede il consiglio di non parlare di queste cose, altrimenti le sue comunicazioni potrebbero venir prese in mala part- Il gesuita Luigi Maria Dugad scrive il 3 novembre 1752 ■ia Huquam che egli non conosceva nessuno dei suoi confratelli 1 *• (ViDstltutlonem Apostolicain et adiunctam V. I'aternitatls **pistolam 1 '"*< mora notimi feci pauris meis subditis hlc praesentibns. ac ceteris meis • '■ Ivkini et per provincia» degentlbu» ea misi diiigentia, qua bis In ferri» v 'i:nns. Omnium luramenta venire ad me non posse ante navium disces-•am rto certing est». Manderà «li altri In Europa alla prossima occasione... •Qu • futuro» sit cffectus Constitution!», vaticinetur qui volnerlt. Interim debeo rem farere Paternitatem V.. meos subditos in j>rovincila, circa ceremoniaa *>e » acmrate et constanter eam secuto» fuisse pmxlm. quam superior eccle-■* immediatus pr&Mcribcbftt, ac proinde vei non cadere in meos gra\ls-•-* »« il In» »cu querelas sen oblurgatione*. quae In Conatltutlone leguntur, aut *»• :-rc p« riter in Vicarium Apostollcum. Rista t Roma e aut ex sta re debet 1 Vn - ivo f'onzregationis de Propaganda Fide epistola 111. ac. Kev. Dfii Mul-’"•»* 1. io. lam n multi« anni» scripta. quae post visltataB noetras christianitates nihil In il» invenis.se, quod reprehenderet circa ceremonlns sinicas. 1 IH. Pra esuli» testimonio scivlt V. Paternltas ex ». Congrega tione et • " tsnc tempori» monnlt. Et vero nostri miaslonarll tam accurate Inhacrcbant '■’»»olU directionl. ut. non sine molesti« satis gravi. necesae habaerint ad '■ntetn praesulis nutuin quater mutare formulara tabellae einendatae et ae declaratlonls ». Questo egli voleva aver detto a consolazione del Iiadre <**enle (autografo [?] di Giuliano Placido Hervleu. Macao 30 novembre li Kit '?r **on>an Ilinderer al viceprovinciale Pinbelro 11 29 agosto 1731: ‘«Quoad defunctonjm R. P. Mendez, tnne Viceprovincialis. statini post Intima Praeceptl apostolici "Ex illa die" Impress» (fece stami«re] formulam, »alti» milllbus exemplarlum per omnes Società ti« mlitulonea disperila _ m"oltl» neophytls. nt Inxta praefatum praeceptnm sua* tabella» antiqua» et nova» »cribendo formam illnm observarent. nec defulmu» nostro • ubi omissnm invenimus, debito modo instando et urgendo ». ! Benedetto XIV a Tencin 11 23 aprile 1740. I 478. p*»n>a. Storia dei papi. XVI. 1. ^