958 Clemente XIII. 1753-1769. Capitolo VIT. era cosa decisa e si sarebbe anche attuata, se il potente ministro, per evitare rumori e per riguardo alla pace interna, non si fosse messo di mezzo ad impedirla.1 Tali comunicazioni sono ancora piuttosto isolate, ma col crescere della persecuzione in Portogallo e nella Francia, l’idea dell’abolizione venne lanciata con sempre maggior frequenza. Quando alcuni mesi dopo l’elezione di Clemente XIII si tenne nel Seminario romano un’accademia festiva in onore del nuovo capo della Chiesa, il giorno dopo si trovò, alla porta del Seminario, affisso un madrigale, il quale comunicava non soltanto l’espulsione dei Padri dal Portogallo, dalla Francia e dalla Spagna, ma profetava anche la totale rovina della Compagnia di Gesù.2 Alcune settimane più tardi il cardinale Segretario di stato Torri-giani si vide indotto a smentire la notizia diffusa, certo dal Portogallo, in Spagna, che a Roma si pensasse sul serio all’abolizione della Compagnia.3. Per diffondere l’idea dell’abolizione anche nelle larghe mass» del popolo, gli avversari dell’Ordine seppero valersi abilmente della stampa. Il 30 luglio 1759 il nunzio a Parigi Gualtieri, mandava al Segretario di stato un foglio volante col titolo: Ragioni urgenti e impellenti che obbligano in coscienza Vautorità ecclesiastica e civile ad abolire la Compagnia di Gesù. * Quattordici giorni prima lo stesso nunzio aveva aggiunto alla sua posta l’opuscolo: Smascheramento del molinismo e materialismo.5 Si era appena attuata l’espulsione dell’Ordine dal Portogallo, che a Roma si sparse la voce che il Papa e i gesuiti potevano fare quello che » * « Il Sr Alvise Mocenigo, poi I>ogc di Venezia, essendo a Roma di passo nel 17tHI o 1761. disse al generale, che l’estennlnlo della Compagnia era concluso in Francia Uno dal tempi del card, di Fleury. quando esso era Ivi atn-Imsciatore. e si sarchi«' allora eseguita, se non l'impediva il cardinale, nemico del rumore ». Kicci. loc. cit. 2. s O Volpi reverende — Non valgono accademie. Questo a chi ben intende — Sono l'ultime nenie. Son le voci ferali —• IH*’ vostri funerali. I.'Ispano e '1 Portoghese — Vi aborre e vi discaccia, fi '1 gallico paese — Spero che presto U faccia. In Roma che sperate — O voi che il Pa|w vostro si adulate? Kicci. loc. cit. Questi versi, il cui autore si supponeva fosse nel circolo degli amici del cardinale Passione!, si trovano con alcune insignificanti varianti anche presso altri contemporanei come Cordara (IHìu.ixgìb. lìcitràgr III 24) e Benvenuti. (irrifiettioni dell'autore d'un foglio intitolato Kefletsioni delie Corti liorhonichr sul Gesuitismo). Cfr. Uosa. Gesuiti 35J). n. 1 > * Torrigiani a Pallaviclni il 22 febbraio 17."S). Xmuiat. di Spagna 410. loc. cit. : CoKDAEA, De »uppressionc 44. * * Gualtieri a Torrigiani il 30 luglio 1750. Xiniziai, di Francia 504. loc. cit. » • Gualtieri a Torrigiani il Iti luglio 175», ivi. Quattro altre lettere seguirono i dispacci della nunziatura del 10 e 17 settembre 1755), ivi.