158 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo III. Benedetto XIV riconosceva la diligenza e la dottrina del Quirini, senza ignorarne però i punti deboli. Come vero amico, egli si sentiva obbligato di mettere in guardia il Quirini contro la vanità dello studioso e il disprezzo degli altri che ad esso va congiunto. Per contro egli ricordava la grande umiltà dei cardinali Baronio e Bellarmino, padri della storia ecclesiastica e della dommatica e ricordava che anche i cardinali Noris, Sfondrati, Casanata, Aguirre e Ferrari si erano tenuti lontani da ogni presunzione e da ogni disprezzo degli altri, anche se erano stati provocati. ' Quando nell’estate del 1744 comparve nella Allgemeinen Zeitung dell’Aja un articolo ingiurioso contro il Quirini, Benedetto XIV prese le difese del cardinale, ma lo consigliò di moderarsi nel replicare; tali attacchi, disse, andavan puniti disprezzandoli, le autorità competenti in Roma interverrebbero, mentre l’istituzione di una Congregazione particolare, come chiedeva il Quirini, non era necessaria.2 II cardinale che per la sua violenza si era implicato già in parecchi altri conflitti, si mostrò per questo monito così indignato, che accusava il Papa di far causa comune coi protestanti. Benedetto XIV si sentiva ben superiore a siffatto rimprovero e lo dimenticò subito, quando Quirini si riconciliò con lui.3 II 6 maggio 1745 gl’impartì grandi lodi per la difesa dei diritti della Santa Sede contro i gallicani.4 Nello stesso tempo Quirini gli mandò i primi fogli di stampa della sua opera su Paolo III. Benedetto vi fece alcune giuste osservazioni; insistette specialmente perchè, a difesa della verità storica, venissero rilevati anche i difetti di Papa Farnese, specialmente il suo nepotismo.5 L’orgoglioso Quirini mostrò per tali consigli poca comprensione.6 Contemporaneamente ancora un’altra faccenda minacciò di guastare di nuovo i buoni rapporti col Papa. Quirini aveva donato la sua preziosa biblioteca alla Vaticana, il che era divenuto pubblicamente noto per una lapide di marmo e per gli elogi, diffusi a stampa, di Clemente XII. Ora nell’estate del 1745 il cardinale pretese che il Papa annullasse questa donazione per poter regalare la sua biblioteca al suo vescovado di Brescia. Benedetto dichiarò che ciò non andava, ma propose la via di mezzo, che Quirini indennizzasse la Vaticana con una somma in danaro. Ma furono necessarie lunghe trattative, prima che tale proposta venisse accettata.7 Negli anni * Vedi la bella lettera del Papa del 21 marzo 1744 in Fresco XVIII 80 ss. ; cfr. ivi 84 la lettera del 4 lugUo 1744. 2 Vedi le lettere in Fresco XVIII 87 ss. a Ivi 91. * Ivi 92. » Ivi 279 ss. « Ivi 282. * Ivi 283 s.. 286, 288 ss.