84 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo II. prodotti naturali e in danaro 100.000 scudi, benché il loro numero fosse sceso da trenta a dieci mila.1 Le provincie colpite dall’acquartieramento non potevano naturalmente pagare le imposte. Dove prendere l’ammanco, specie quando bisognava ancora raccogliere 200.000 scudi per provvedimenti contro la peste e 16.000 scudi per la custodia della città di Roma? Nessuna meraviglia che fosse assolutamente impossibile di impostare un bilancio in qualche maniera soddisfacente.2 Le due armate, scriveva il Papa al principio del 1745, mandano lo Stato pontificio in rovina. Gli spagnuoli sono la causa della nostra disgrazia, ma gli austriaci vogliono vivere totalmente a nostre spese; se Dio non ha misericordia di noi, il nostro pontificato diventerà celebre per il danno che ci tocca a patire. ■1 In generale al Papa sembrava che il contegno dei comandanti spagnuoli fosse più tollerabile di quello degli austriaci. A ciò si aggiunsero continue provocazioni di altro genere da parte della corte viennese. Anche la confisca delle prebende del cardinale Valenti nel Milanese venne tuttora mantenuta da Maria Teresa, benché il Papa considerasse ciò un’offesa personale. * Tutta l’ira del Papa contro l’Austria era scoppiata già nel novembre 1744, quando Thun ebbe la sua udienza di congedo. Benedetto XIV disse all’appassionato avversario tutta la verità con parole crude. Egli gli rinfacciò di non essersi curato nè della sua diocesi di Gurk nè dei suoi doveri come uditore di Rota e, come ambasciatore, idi aver aizzato la sua corte contro la Santa Sede e attizzato il fuoco invece di spegnerlo. Del resto il Thun col suo temperamento focoso si era inimicato anche gli aderenti dell’Austria in Roma; dopo la sua partenza Alessandro Albani, che già nel marzo 1743, dopo la morte del cardinale Giudice era stato nominato da Maria Teresa come protettore dei paesi ereditari austriaci, assunse il disbrigo degli affari correnti ; il celebre collezionista d’arte però amministrò il suo ufficio molto trascuratamente e teneva d’occhio più i suoi interessi che quelli dello Stato che rappresentava.0 Albani non sapeva dare altro consiglio che quello di mettere Benedetto XIV e il suo Segretario di stato in soggezione e timore.; » HEK'KEREN I 106. 2 Ivi 10!). 170. a IlKKCKKKKN I 172. * * Cifr:i all’Enriquez del 7 gennaio 1745. * Xnminl. di Spagna 430. A r-c h 1 v 1 o segreto pontificio. « IIeeckehen I 173. « Arneth IX 4. i Nella sua * lettera a Clilfeld del 23 gennaio 1745 Albani schernisce le premure per la pace del Papa e suggerisce « con poche e forti parole mettere il card. Valenti ed il Pupa in qualche soggezione e timore». Archivio di Stato di Vienna.