La questione del coadiutore. 301 anonico che aveva appena 27 anni avrebbe suscitato scandalo in tutta la Slesia.1 Quando nel marzo 1743 il re si trattenne di nuovo in Breslavia, il ministro Miinchow ebbe l’incarico di mettersi in relazione col vescovo per giungere presto ad una scelta del coadiutore, Sinzendorf contestò però questa necessità ed insistette nel suo rifiuto.1 Federico invece voleva condurre la cosa a buon fine, rispettando però le forme canoniche esteriori, con la nomina regolare del coa-uutore, fatta dal Capitolo del duomo, d’accordo col vescovo. Proibì »1 governo regionale della Breslavia d’ingerirsi nelle elezioni e dichiarò di volere osservare lo status quo. 3 II prudente Miinchow ebbe però l’incarico di far cambiare atteggiamento al vescovo ed al Capitolo. Ma Sinzendorff non si arrese senza condizioni. Egli ; regò di venir protetto dal re contro lo sconveniente contegno di Schaffgotsch e chiese inoltre i mezzi per pagare il coadiutore, •^nza intaccare le proprie rendite come vescovo. * Federico fu molto lieto di questa piega, tanto più che Sinzendorf si era offerto d: raccomandare Schaffgotsch fino a Roma. In una lettera del ‘4 aprile 1743 a Benedetto XIV il cardinale dichiarò di essere •tato convinto da Federico che un coadiutore sarebbe stato per la chiesa slesiana una grande fortuna, Sinzendorf credeva perciò che non sarebbe difficile ottenere la conferma. Ora tentò di far passare ••»ffesione alla massoneria come un passo di giovanile leggerezza, v 'Compariva di fronte alle buone qualità di Schaffgotsch, dalle 1 'i la Chiesa potrebbe attendersi grandi cose. Perciò il cardinale pregava il Papa di voler concedere a Schaffgotsch la dispensa per Irta e di rilasciare un Breve di eleggibilità. Questa era la lettera •Sciale di Sinzendorf, che questi comunicò al Ministro Miinchow, ( Poi affidò alla regia posta per la trasmissione.5 11 cardinale, sotto la pressione del re, aveva mutato realmente 'Uo atteggiamento di fronte a Schaffgotsch. In una lettera confi-‘enziale al Papa, inviata contemporaneamente, egli cercava di ndebolire la cattiva impressione della sua prima lettera intorno * Schaffgotsch, dichiarando di averla scritta con animo adirato e roppo sotto influenze estranee e calunniatrici. Egli pregava perciò **aPa a non attribuire più alla lettera alcun valore oggettivo. * F ederico soddisfece prontamente i desideri de! vescovo ' e rin-il cardinale per i suoi buoni sentimenti. Egli era oltremodo 1 Tiiuxeh I 100SS.; Moedrs 21. * Thusu 1 104 s. 1-UlM.txx II n. 2t»i. * 'Tl n. 3HS, rapporto di Miinchow del 14 aprile 1743. Tanna I IO«ss.; Ummass II n. 306. * Tiitisa, j mg g*. ; UMASX III n. 307. 308.