Jacquet ad Aquisgrana. 97 L’istruzione mandata a Jacquet il 9 marzo 1748 lo incaricava oltre che della questione della sovranità feudale su Parma e Piacenza di tener d’occhio anche i diritti papali su Castro, Ron-ciglione e Carpegna, d’insistere per una garanzia dell’attuale stato di possesso politico in Italia e d’impedire qualsiasi tentativo di secolarizzazione in Germania.1 I plenipotenziari giunsero in Aquisgrana nella seconda metà del marzo, ma passarono ancora parecchie settimane prima che si iniziassero le trattative regolari. Esse vennero però condotte soltanto fra i delegati delle potenze maggiori e perfino in questioni che trattavano direttamente gli Stati minori, ai rappresentanti di questi non rimase che d’accettare semplicemente quanto era stato convenuto.2 La posizione di Jacquet, già difficile perse stessa, venne ancora maggiormente aggravata dal fatto che i rappresentanti delle due potenze, più vicine al Papa, non agirono affatto secondo le speranze del Pontefice.3 L’ambasciatore francese, conte Saint-Séverin, fu largo di fronte al Jacquet di squisite cortesie,4 ma mantenne di fronte ad esso il segreto sopra le vere trattative. L’ambasciatore di Maria Teresa, conte Kaunitz, un volterriano, di fronte a lui si sfogò in ipocrite argomentazioni intorno agl’interessi spirituali che soli dovevano stare a cuore al Papa ; poiché la 'Chiesa non è di Questo mondo. Sembra che il meno ostile fra tutti si sia dimostrato verso il rappresentante pontificio l’astuto ambasciatore prussiano.5 ì»t rendere servizio alla iS. Sede... sempre in aria privata e senza ostentare la minima apparenza di ministro ». Quella che segue in Dengkl, (¡arampi in l>cut»ckland 13 n. 1. La Francia aveva esplicitamente e la Spagna in via di massima acconsentito alla missione di Jacquet. « Da Vienna poi si sono spie--ati tra i denti mostrando desiderio che il, nostro rappresentante non favorisca le parti di tSpagna e di Francia. Al che risponde S. Stà che ci fanno troppo onore ». ‘Cifra al Jacquet del 6 aprile 1748, Archivio segreto pon-1 >Hcio. Cfr. ivi * C!ifra dell'll maggio 1748; Gabampi 94. 1 La * istruzione oltre lettera di presentazione del 9 marzo 1748 in Nunziat. 1,1 Germania 009, loc. cit. - Hkkk, de iteli. deH. Aachener Friedens nell'ArcMc fiir iisterr. Qesch. XLVI1 ss- Buogue, ha paix d'Aix-la-Chapelle, Parigi 1892. ~ Heeckeben I 399 ss. * Ivi 39!*. Jacquet entrò in cosi intimi rapporti con l’ambasciatore prussiano che a enti lo esortò alla prudenza perchè la corte viennese considerava il Papa •me parteggiante per Federico II. *«A V. E. sono ben noti i riguardi che ' 1 "amo avere oltre di che. come ella può ben comprendere, ogn'uno ci darà. Parole, le quali poco costano» (Cifra del 0 luglio 174»). Il 2 novem-r< 1748: ‘«Mostri pure tutta la gratitudine al ministro de’ Prussia, ma con gitila riserva che è necessaria per non dar gelosia ad alcuno» (Nunziat. di ’ rmania 609, Archivio segreto pontificio). Secondo la sua rela--,"lle 1,1 novembre 174.S Jacquet non accettò l'invito dell'ambasciatore ia- * M' per un banchetto in occasione del genetliaca di Giorgio II. Gabampi 94. i’iSTOB, Storia dei Papi, XVI, 1. 7