Tanucci avversario della Compagnia di Gemi. 741 c:!>ndere la Santa Sede. * Logicamente il Tanucci doveva un avversario della Compagnia di Gesù, e infatti il Torri-iiiK assicura, che i gesuiti non avevano a Napoli un nemico Pi» grande di lui.1 D tutto questo sembra incredibile, eppure è un fatto, che i Tanucci aveva per confessore un gesuita,3 e l’ebbe fino al momento della loro espulsione Al ministro Wall, che aveva appreso ,ue*tii singolarità da Carlo III, il Tanucci scrisse in proposito * propria giustificazione, * che il suo educatore, un vecchio eccle-‘ULfti o, lo aveva avvezzato a studiare S. Tommaso et! a confes-•*rsi dai gesuiti. Già da venti anni egli si confessava dallo stesso fluita, un santo prete, che di tutti i gesuiti da lui conosciuti era n> no gesuitico; non aveva il coraggio d’infliggere al vecchio il do'ure di congedarlo. È anche (possibile, che il confessore gesuitico fosse destinato a nascondere al di fuori l’avversione del mi-antro verso l’Ordine. Anche senza questo il Tanucci sapeva dis-•imulare così bene, che il Generale dell’Ordine, Visconti gli ac- (Torrlgianl a I.u< nielli 11 2S otto-^ Uno. Xmusiat. di Sortii 280. Archivio («greto pontificio). 1 * A Pallavlcinl (1 21 ottobre 17C2. Ite«i»tro di Cifre. ,V«azia!, di Spagna **• l»f. clt. 1 OHI (Min* mia moglie e Mia fieli a ( Hi* trai. Rorima, Introd. xuv), * • 14 aprile 1781. Archivio di Si manca *. K’tadn «1C; • Tanucci 1 Y-»H f| 21} maggio 17«1. ivi 3070. 1 * c Sento e ho sw«*f»rc mitrilo nel cuore una Mima ringoiare e novembri; ’•-’A. Ivi SlRTi. Sono ancora coowrvate alcune lettere «lei Tanucci al confrawore '*lrvo. in cui egli parta della »ua rkonmreoa Illimitata ver»o il Micro (* 15 lu-‘!l° 1751, Ivi raili. ai rallegra della nomina del granita Ilclgrado a confe*-