324 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo VI. Del resto gli otto permessi di Mezzabarba erano favore; oli ai gesuiti. Ma appunto per questo era da aspettarsi che il partii contrario non si sarebbe acquietato alle decisioni di Mezzabarba nè avrebbe ora accolto senza reagire quello che finora aveva osteggiato. Come avevano fatto prima i gesuiti contro Tournon, cosi ora s’ingaggiarono contro il Mezzabarba i loro avversari. Di qui il dissidio fra missionari, che divampò ancora più quando Clemente XII respinse il tentativo del vescovo di Pechino di trasformare i « permessi» del legato in prescrizioni.1 Gli uni opinavano che si dovessero senz’altro abolire le tavolette degli antenati e di Confucio; come scriveva il missionario Arcangelo Miralta alla Propaganda,4 ciò era fattibile, purché i missionari proced sero d’accordo; la proibizione di Clemente XII contro le pastorali di Pechino 3 non aveva giovato, bisognava che la Santa Sede 'spendesse i permessi del Mezzabarba e allora la religione in Cina si conserverebbe nella sua purezza. Miralta non considera come severità eccessiva la proibizione dei permessi, emanata dal vescovo di Lorima, Saraceni. Diversamente giudicava il francescano Eugenio da Bassano Sciansi. Quando ebbe ricevuto la proibizione del Saraceni, egli si sentì spinto ad esporre alla Propaganda i suoi scrupoli circa '■* tavolette e i tavoli con cibi innanzi alle bare dei defunti. ‘ Un missionario francescano in Sciansi, Rocco Wohnsiedler, descrive puff i riti innanzi alle tavolette degli antenati e alla bara e aggiunga 1 palli* I>. Patriarchi»', qui inbeat ilios bono animo esse spondeatque. se ¡nt<'CT' cucili t a Imperatori» voiuntate mino Kottmni pergere indenne qua in citi*'"’ redi tu rum cum pioti (ore ipsorum solatio ». 1 t'fr. la presente opera, voi. XV 770. s • l.ettera al secretarlo della Pr»|ia.eanda. dat. Macao 20 dicembre lu*‘ Ihi alcune lettere inviate dai missionari cinesi la Propaganda pini vrdfr' «che veramente dai soli ministri, quando questi vogliono uniformero*'^' dipende il togliersi afflitto le tavolette, progenitori e t’onfusio; e il l’r’ ' di SU che annulla le due pastorali del quondam Mr Pekincnsc ninna *1*' ha fatto neill ini|>egnatl con la tolleranza, che se 11 concede delle iwrnil"1'*' del Mr Mr7.7.nkirlm. chiamate da cotesto Mr Fochet (Foucquetl ''mali r»trA scorgere »ltrr* se sii rigorosa o no la pastorale di Mr I. ori mense • (Archivio del*1 1“ r o p a g a n il a. Indù- Or. r Cina 1733-1730, Sciiti, rif. ('»ngr. 21 " 1,1 I na ltela/.ione dello stato presente, in cui si trova la missione di Pio* n. tei), dici1 pure: « ltitiis. decreta, observatio faeiiis. ubi voluti! niis.«i"i‘a 1 i*icitur. in quilnis provinciis vigeat : non viget in provinciis. ubi snnt IJ Soc. lesn ». t'fr. la presente o|>era, voi. XV 770. * • il -’il a gusto 1735. «Se recepisse epistoiam cimila rem episcopi !■ meiisis cum Instmctione a s. Congregntione ad istnm mi ssa et eiusdeni re»l* sum ad instructionem. Proponit dubia circa tabella» et mensa» curo cibi* potibus ad fere tra defunctorum parata», quas descritti! ». Ivi n. 40.