Cure per la Vaticana. 165 di 100 scudi venne nominato Francesco Vettori. Dopo la sua morte doveva assumerne la) cura il prefetto della Biblioteca prò tempore.l La collezione di libri della Vaticana stava tanto a cuore a Benedetto XIV che egli le cedette dai libri di sua proprietà gli stampati più rari e manoscritti orientali, greci e latini.2 Più importante senza confronti fu l’arricchimento ottenuto dalla Vaticana sotto il suo Governo da due celebri collezioni private. Quando nel 1746 venne a morte il marchese Antonio Gregorio Capponi, egli lasciò le sue antichità al Museo Kircheriano, la sua scelta biblioteca alla Vaticana, la quale così ottenne l’incremento di numerosi incunaboli, di altre stampe rare, di 285 manoscritti e inoltre ancora del celebre calendario ruteno.8 Dopo la morte dell’ultimo Ottoboni, nell’anno 1748, la biblioteca del cardinale Pietro Ottoboni minacciava dì andare dispersa, per cui Benedetto XIV comprò tutta la collezione. Una parte del prezzo d’acquisto egli coprì coi suoi mezzi privati, l’altra prelevò dal banco di S. Spirito che doveva ottenerne il rimborso dalle entrate della Vaticana.4 Le lodi che Benedetto XIV mietè già dai contemporanei per l’acquisto della biblioteca Ottoboni sono ben meritate. Il nucleo fondamentale di questa collezione è costituito dalla biblioteca del dotto Marcello II che l’aveva lasciata in eredità al Sirleto ; la raccolta, aumentata da questo, era stata comprata ed ingrandita dal cardinale Ascanio Colonna. Dopo la morte di questo la comprò il duca Giovanni Angelo Altemps fino a che alla fine il cardinale Pietro Ottoboni ne congiunse la maggior parte coi suoi propri manoscritti e più tardi, come Papa Alessandro VIII, vi aggiunse ancora 100 codici lasciati dalla regina Cristina. Così la Ottoboniana per manoscritti greci, latini ed ebraici superava tutte le raccolte private di Roma e in complesso ne conteneva 3300.8 1 Acta Benedicti XIV, II 282 ss., 312. * « AUa Biblioteca Vaticana sempre abbiamo consegnate le cose più rare che d sono state regalate ancorché si avessero potuto conservare nella nostra domestica bibUoteca donata per uso pubblico all’istituto di Bologna ». Ivi 311. Wr. Assemani, Catalogo della Vaticana, I xxrv. * Catalogo della libreria Capponi, Roma 17-47 ; lì. Salvo Cozzo, / codici Capponlani d. fìibl. Vatic., Roma 1897. 4 Carini 112 ss. Cfr. Kraus, ttriefe 57. * Blume III 67ss. Il lavoro di Costantino Ruggeri. ultimo bibliotecario della Ottoboniana. ricordato qui come esistente in manoscritto ma non usato, e impilato per Benedetto XIV, è pubblicato da A. Mai nelle Mem. Stor. degli Archivi della Santa Sede e della Biblioteca Ottoboniana, Roma 1820, 40 ss. i’ft. Codice» Manuscripti graeci Ottob. Vatic. Bibl., Romae 1893 XV ss., xxv ss., XI' S8-> ove si trova una nuova e migliore ristampa del lavoro di Iluggeri. Vedi anche Fresco, Lettere XVIII 294-297. Cfr. la presente opera voi. XIV 2 p. 395.