358 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo VII. Unito, la vivacissima attività commerciale, l’ardito spirito d'in.-ziativa, il progresso della cultura nazionale, che qui egli poter» osservare, stavano nel più profondo contrasto con la decadenza della sua patria. Sull’esempio dell’Inghilterra, egli concepì per il suo paese dei vasti progetti di rinnovamento. Secondo i rapporti degli ambasciatori esteri, Pombal era un lavoratore diligente ed abile.1 Inoltre il re, schivo di lavorar» e diffidente e che cercava di passarsi il tempo con la musica. Il teatro e la caccia,J gli lasciava completamente mano liber i, cosicché il Pombal col suo carattere intraprendente e ambizioso, col!» sua risolutezza che confinava con l’ostinazione, divenne il vere dominatore del paese. Ma tuttavia le sue riforme non furono una benedizione per la sua patria. Come fautore della scuola fisiocratica francese, Pombal pensava di aumentare i tesori del Portogallo col promuovere il commercio, l’industria e l’agricoltura. Ma egli non seppe adattare * sue misure alla natura del paese, alla capacità e alle esigenze digli abitanti, nè infondere nella nazione la sua idea trascinandola a collaborare ai suoi progetti; al contrario, egli rese odioso # atesso e la sua opera per il disprezzo ch’egli mostrò della Jfio-stizia e della libertà. Per questo non riuscì a creare qualche coaa di duraturo. « Di tutti i suoi grandi progetti, attuati con altrettanta precipitazione che severità, anzi innegabilmente sp* ^o anche con indicibile crudeltà, progetti che non erano mai calcolati sulle attitudini specifiche del paese, poco o nulla è rimasto* Le nuove indagini archivistiche perciò hanno notevolmente diminuita l’antecedente ammirazione per il « grande marchesa Il suo regime appare ora come quello di un assolutismo ì*11** limiti e senza coscienza. Del carattere di Pombal gli ambasciato^ esteri ci abbozzano una immagine tetra. Già il 29 aprile i a®1 basciatore spagnuolo in Lisbona, duca di Sotomayor, rifer ** i I.’ainl«asolatore spagnolo De Almodovar a Florldablanea. prò**1 " * In Zrii neh riti far kal. Theol. XXIII (ISfW» 4flO n. 4. -k"7 n. 1, i Starheml>erc in Dm«. Pomhal fi. Si fatirara a indurlo a fare !• assolutamente necessarie (Ivi 13). Stille spese folli per 11 teatro redi V 233«. * Oirns, Mordrerttich 311». ^ ♦ K. I> Goxbs. Ia- niarqui* ile Pomhal. K*qui»*c di' ta rif pubi<•>*' ^ sl> 1 ss. I.X (1*^*'' ^ 272 ss. : Mie. tei. Sotomator. (> Marqur: de Pomhal. l’orto lOGó : J. I't f,‘’ p . f vedo. I) Mimi uè: de Poni hai e sua epoca. Ustiona 1000 iefr. Ree. d" hi*t ’ XII (inill 337a.) ; S. Aiiitmi, o ¡/rande Marquc: de Pomhal. Lisi*’"* ^