034 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VII. antecedenti aveva dichiarato di riservarsi di far uso dei suoi supremi poteri. Dopo le spiacevoli esperienze degli anni passa’ l’entrare di nuovo in trattative, avrebbe voluto dire esporsi nuovi rifiuti e a nuove offese e a farsi legare le mani. Quali; -care il Breve come un atto di ostilità contro la casa di Borborx era un futile pretesto, allo scopo di mettere la Santa Sede dal parte del torto. Se il Papa condanna delle leggi e dichiara eh -sono nulle, leggi che sono dannose alla Chiesa, egli adempie soltanto il dovere del suo ufficio senza farsi guidare da motivi pe: sonali. In ogni caso l’obiezione contro la Bolla In coena Dom> sarebbe fondata in un Breve per la Francia, ove non è permea la sua promulgazione, ma non può riguardare il decreto per Parma, ove la Bolla venne sempre riconosciuta e fu sempre i;i vigore. Da secoli essa è valsa in simili casi come norma; il Pap i si è servito soltanto del linguaggio dei suoi predecessori.1 Quasi tutti i governi cattolici impedirono la diffusione del m nitorio nei loro Stati. Nonostante le diligenti premure del nunzio presso Luigi XV, il Parlamento di Parigi per iniziativa di Cho:-seul proibì con decreto 26 febbraio 1768 il Breve pontificio o solo alla saggezza del ministro si dovette se non venne dai > l’ordine di bruciarlo per mano del boia su pubblica piazza.* Parma, su parere della Giunta reale, emanò in data 13 marzo un decreto che comminava la pena per ribellione ed alto tradimento a chi non consegnasse il monitorio. * Il Consiglio di Ca-stiglia pubblicò il 16 marzo 1768 contro il monito del Papa un’ordinanza reale alla quale erano allegati i pareri dei due fiscali Campomanes e Monino coi loro aspri attacchi contro Roma. * Il decreto del re di Napoli del 4 giugno 1768 ordinò di consegnare il « papel de Roma » come il Breve veniva qualificato spregiativamente, come pure la Bolla In coena Domini e minacciò per chi li trattenesse la pena comminata a chi commette delitto di lesa maestà.5 Del pari il governo portoghese ordinò il 30 aprile che si confiscassero tutti gli esemplari e dichiarò colpevole di crimen laesae chiunque diffondesse il monitorio, lo ristampasse o lo conservasse. * » Torrijriaui a Giraud il » marzo 17(58. Cifre. Xunziat. di Francia 455. loc. clt. i Tmeixek. H¡»taire I 122: Bexassi V 266. * Venne pubblicato l'editto II 2»! marzo 1768. dopo eh« era giunta l'appr>v razione delle corti di Spatnm e Francia iBexasìu V 208). l'n esemplare dell’editto nell'A rchivlo generale centrale di Madrid, E»tado 490** « Da’*vii.a y Collabo III 191 ss. » Ivi 200. « Theixer. Hintmrr I 122.