Promemoria alle proposte di Pombal. 983 rendite che ora gli porta la protezione dell’Ordine. Anche se a tale scopo si dovesse sacrificare una somma importante, ciò sarebbe sempre più utile e meno gravoso di un’offensiva armata contro lo Stato della Chiesa. In nessun caso si dovrebbe accettare dj discutere proposte di riforma o simili palliativi.1 Il promemoria che venne consegnato all’ambasciatore portoghese Ayres 'De Sa e Mello il 30 marzo 1768 in risposta alle proposte di Pombal s’introduceva col dire che la totale abolizione della Compagnia di Gesù era per la Chiesa estremamente utile e per la sicurezza delle Corti indispensabile. Perciò i cinque monarchi che avevano esiliato i gesuiti, dovrebbero senza ritardo e con la più grande insistenza sollecitare la totale abolizione di questa terribile e dannosa Compagnia nè lasciarsi indurre ad accettare mezze misure. Fra tutti i metodi è da prefersi la via dei negoziati, riservando l’occupazione di territori pontifici come ultima minaccia. È inoltre necessario di assicurarsi prima la cooperazione o la neutralità delle altre potenze cattoliche, specie dell’Austria. Nella proposta al Papa si dovranno esporre col debito rispetto ma con insistenza e fermezza i giusti e importanti motivi del postulato, i quali per il Portogallo esistevano già formulati nella « DeducQào cronologica » e per la Spagna nei decreti di bando. Utile sarebbe che i vescovi, i prelati, le università e i corpi rappresentativi dei cinque Stati rivolgessero ai loro sovrani delle suppliche, perchè chiedessero al Papa la completa abolizione dell’Ordine dei gesuiti; al quale scopo si potrebbe fare loro arrivare un corrispondente cenno. È raccomandabile di agire con sollecitudine da una parte per prevenire la controffensiva dei gesuiti e dall’altra perchè è molto importante che la proposta venga presentata prima della morte di Clemente XIII. Giacché se la domanda delle Corti sarà già nota nel futuro conclave, il Sacro Collegio sarà più disposto a tener conto del desiderio dei principi per evitare il rischio, al quale altrimenti potrebbero esporsi nell’elezione del Papa. Nella proposta ufficiale si dovrebbe suggerire al Papa di abolire la Compagnia di Gesù con una paterna misura amministrativa, senza ingaggiarsi in un formale processo giudiziario come aveva fatto Clemente V contro i templari e altri Papi posteriori contro gli umiliati, gesuati e altri Ordini. La notorietà dei primi, le assicurazioni di monarchi così distinti, come pure la quiete della Chiesa e dello Stato esigevano nel presente caso che si procedesse alla soppressione per la breve via dell’ordinanza. Bisogna insistere che venga applicato tale metodo e impedire ad ogni costo che Roma tratti la faccenda secondo le regole di un processo d’abolizione. Quest’ultima procedura osta- i * Dictamen del Consejo extraordinario [21 marzo 1708), Ivl; vedi Ap-pendiee n. 8