Sondaggi di Tanucci per cacciare i gesuiti. 803 come egli stesso confessò nelle lettere ai suoi intimi. « Noi non i.bbiamo da far processi per vite sovrane attentate, per tumulti e sollevazioni, come si son fatti in Portogallo e Spagna, e forse . .che in Francia, contro gli Gesuiti. Non abbiamo fatti particolari che riguardino questo Stato».1 Dal principe San Nicandro, che egli fece sondare intorno ai suoi progetti, dovette farsi ¡ire che siccome in Napoli non c’erano ragioni nè motivi come negli stati suddetti, ei non vedeva come giustamente si potesse ¡ìUuare l’espulsione.2 Poco dopo attuata tale misura, gli sfuggi la confessione che la maggior parte dei gesuiti erano innocenti e che il loro unico delitto consisteva nell’obbedienza cieca al generale « nella quale sta un fonte di scelleraggini contro li secolari, contro li stati, contro li sovrani ».8 Nel suo imbarazzo acca-;zzò anzitutto il progetto di proibire all’Ordine nel regno di Napoli l’accettazione di novizi, il confessare, il tener missioni, «li dirigere scuole e congregazioni per poterlo così condannare a morire di per sè. Ma la proposta non incontrò l’approvazione della corte di Madrid, ove il re era dell’opinione che o bisognava (sciare i gesuiti completamente tranquilli o bisognava distrug-erli del tutto, poiché altrimenti non si farebbe che provocare il loro spirito di vendetta. * Così Tanucci si decise di associarsi metodo dei parlamenti francesi e di richiamarsi a motivi della ragione di Stato e in ogni caso ricorrere ancora, come ad un iuridico ornamento, alla mancanza di exequátur per le costituzioni del loro Ordine, exequátur che sarebbe stato in vigore ¡ ncora prima del loro arrivo nell’anno 1543.5 Come scriveva a » Tanucci a Grimaldi il 14 luglio 1767. ivi 0100. *A Parlo IH il 7 lucilo e 11 agosto 1767. ivi; • a Roda il 14 luglio 17(57, ivi 6001. 2 * Tanucci a Carlo III il 14 luglio 1767, ivi 6100. * * « Innocenti dico moltissimi nel caso della Compagnia sciolta ed estinta, li Quali non lo sonoa mentre il corpo sta unito, poiché in tale stato li gesuiti tutti hanno il peccato dell’obbedienza cieca al Generale, nella quale sta un fonte di scelleraggini contro li secolari, contro li stati, contro li sovrani. Quel Gene-r;11 e »■ mi vero Belzebub... » (a Centomani il 17 dicembre 1767, Ivi 0003). Dopo Hver dimostrato a Losada che il sistema gesuitico culmina nella lotta contro 1 sovrani. Tanucci continua : c Ma ho semjpre circonscritto questa mia opinione s'il politico; era cosi semplice la mia maniera di pensare, che lo credeva e diceva esser nella Compagnia tutta, nel suo corpo, nel suo totale uno spirito attivo perverso, che la faceva nmlvaggia, ma essere gli individui quasi tutti hnonl. e mi valeva del detto di quell'arcivescovo di Colonia die querelatosi ‘lei suo capitulo, a chi gli opponeva; li particolari canonici che erano stimati l*uoni. replicava, si canonici buoni, ma capitulo scellerato » (a Losada il 14 lu-R*io 1767, ivi 6001). Duiir. loc. clt. 303. 4 * Grimaldi a Tanucci il 30 giugno 1767, Archivio di Slmancas, ¿’«/flrfo 6100 ; • Tanucci a Grimaldi 11 21 luglio 1767. Ivi. 8 * A Carlo III 1 11 agosto 1767, ivi.