130 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo III. vano per lo più dalla villa tiburtina di Adriano. Anno per anno le collezioni capitoline vennero arricchite, in parte con doni di cardinali e di altri al Papa,1 in parte con compere. Già nell’anno 1741 il Papa comprò il Fanciullo che lotta coll’oca, nel 1743 la doppia Erma di Epicuro e del suo prediletto scolaro Metrodoro, trovata scavando le fondamenta della facciata di S. Maria Maggiore, nel 1744 la figura di fanciulla chiamata arbitrariamente Flora, l’Arpocrate e il sarcofago delle amazzoni, nel 1747 il satiro con l’uva di rosso antico, nel 1749 il gruppo di Amore e Psiche trovato sull’Aventino, nel 1752 la celebre Venere che probabilmente è identica a quella trovata di fronte a S. Vitale sotto Clemente X e nel 1753 il Papa comprò per 5.000 scudi 12 delle migliori statue in marmo di villa d’Este, tra le quali il satiro di Prassitele, l'Amore che tende l’aixio, due amazzoni, una Venere e una psiche tormentata.2 Dal giardino del Vaticano Benedetto XIV fece portare in Campidoglio la lapide funebre di Ti-tus Statilius Aper, da Aracoeli il piede della fontana capitolina, da S. Sebastiano fuori le mura la base dedicata a Iuppiter Sol Sara-pidus, da Albano i rilievi coi destini di Giove, da Nepi il sarcofago con la cura di Bacco fanciullo,3 da Anzio dei mosaici.4 Sarebbe troppo lungo citare le molte altre statue, busti, sarcofaghi, bassorilievi, mosaici, colonne e iscrizioni che finirono allora in Campidoglio. Acquisto assai prezioso furono i frammenti dell’antica pianta della città di Roma che, trovati sotto Pio IV dietro la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, giunsero in possesso del cardinale Alessandro Farnese e vennero pubblicati per la prima volta da Bellori nel 1673. Dopo difficili trattative con l’ambasciatore spagnolo Acquaviva, Carlo III li cedette alla fine del 17415 a Be- » Forcella I 84 : Rodooanachi, Capitole 161. Su doni di cose antiche da parte del vescovo di Spalato vedi Marosi, Lettere 752. 755. 758 s. Nel cata-logo del museo capitolino del 1750 (vedi sotto pag. 131) passato dal possesso del cardinal Besozzi nella Biblioteca Vittorio Emanuele, si tros a a proposito del « piede di fontana ». che fu trovato presso S. Croce in Gerusalemme, l'i seguente nota manoscritta : * t Questo piede fu ritrovato quando io Card. Besozzi ero abbate di S. Croce e fu poi donato alla iS'à di X. S. Benedetto XI' nell'occasione che si i>ortó a S. Croce e donò per un suo chirografo alla chiesa il stradone et a|H*rtura con la piazza che da S. Croce porta a S. Glov. Late rano, sito che prima era signato e comprato dalla SU Sua era stato fatto aprire nella maniera che ora si vede. Furono nella stessa occasione donati a N. S. alcuni libri ». a JUSTI li 21 i, 135. Cfr. Helbig la 430. 431. 445 s„ 447, 474, 477, 480. 487, 488. 4¡>0, 4i*l. 45)4. 407; Rodocaxachi. Capitole 160; Heeckeren II 268-Sull’acquisto di Erme vedi Amelung II 502. » Helbig is 41«. 422, 423. 434, 485. 488. * Forcella 1 S4. « * Relazioni di Acquavlva a Villarias del 14 settembre. 26 ottobre. !> n"' vembre, 7 e !» dicembre 1741. Archivio di Simancas. L’iscrizione presso la pianta della città in Forcella. I 82.