Passaggio di milizie spagnuole attraverso lo Stato pontificio. 67 il passaggio dell’armata da Napoli.1 Del resto l’Austria aveva già prima offesa la neutralità dello Stato pontificio avendo fatto passare delle truppe attraverso la regione di Bologna. Non soltanto di ciò si lagnò Benedetto XIV di fronte al conte Thun, ma anche per il mancato riconoscimento del suo diritto feudale su Parma e Piacenza,2 la conservazione del quale egli aveva accentuato il 6 marzo, esigendo da Maria Teresa il giuramento dell’investitura.3 I rapporti fra Roma e Vienna erano da principio buoni; per il figlio maggiore di Maria Teresa l’arciduca Giuseppe, nato il 13 marzo 1741, il Papa aveva accettato di fare da padrino.4 Ma già nel giugno 1741 fra Thun e Valenti si era avuto un diverbio perchè il primo rinfacciava al cardinale sentimenti ispa-nofili.5 I nemici dell’Austria trattavano il Papa con maggiore abilità. Onde guadagnarlo ad un rapido riconoscimento di Carlo VII, l’ambasciatore francese ed i rappresentanti della Baviera e di Colonia intervennero in Francoforte per i diritti dei cattolici e della Santa Sede.6 A Roma inoltre ¡si dava grande valore anche al fatto che la Baviera e Magonza avevano fatto fallire un tentativo del principe elettore di Treviri, Francesco Giorgio von Schònborn, di abolire i ricorsi al Papa ed ai nunzi.7 Anche il cardinale Fleury 1 * Lettera di Acquaviva del 21 dicembre 1741, Archivio di S i-m a n c a s. Cfr. le * relazioni di Thun del 10 e 17 dicembre 1741, loc. cit. 2 * Relazioni di Thun del 14 ottobre 1741, ivi. 3 Vedi l’allocuzione in Acta Benedicti XIV voi. I 44. 4 Con * lettera del 18 febbraio 1741, Thun annuncia a Maria Teresa che il Papa ha accettato di fare da padrino e ha nominato il cardinale Kollonitsch a suo procuratore. 1( 221 aprile 1741 * Thun riferisce sull’udienza del conte Kaunitz apportatore della notizia della nascita di Giuseppe: «al conte fù permesso per grazia di ritenere la spada » ; ma non si potè raggiungere il permesso di conservare anche il cappello. Come dono egli ricevette un rosario « in pietra dura », legato in oro. Le difficoltà per il « cappello cardinalizio » che soleva venir concesso solo a primogeniti dell’imperatore e non dei re furono decise dal Papa in favore di Maria Teresa. Archivio di Stato di Vienna. Cfr. Matschbg 207 ss. 5 Cfr. * relazione di Thun del 24 giugno 1741, loc. cit. 6 II nunzio a Parigi Crescenzi il 22 dicembre 174il ebbe l’istruzione di ringraziare perciò Fleury ; cfr. * Cifra del 26 gennaio 1742, Xunziat. di Francia 42, Archivio segreto pontificio. 7 * Cifra al nunzio iCrescenzi del 10 gennaio 1742, ivi : « Ci avvisa nisgr. Boria che per parte dell’elettore di Treveri si era tentato di sottoporre all’esame della Dieta l'articolo delle appellazioni alla S. Sede ed ai nunzi, reclamando contro le medesime e pretendendo farle abolire ; ma che non gli era riuscito, opponendosi vigorosamente i ministri di Magonza e di Baviera, ai quali si sono uniti quelli ancora del marchesa di Brandebourgh e di Han- nover. Vuole peròi N. S. che V. S. Illma ne parli col sigr. cardinale di, Fleury e lo preghi a voler vivamente raccomandare al sigr. maresciallo di Belisle di assistere msgr. Doria e per l’articolo suddetto delle appellazioni, se caso mai tornasse a parlarsene, e per l'altro di Risvich, che deve premere anche alla Francia ».