Il vero autore del « Febronius » svelato. 557 Ba'i'ea1 il Papa ricordò pure ripetutamente la faccenda. Così, dunque, col tempo si procedette, nella maggior parte delle diocesi, contro l’opera del Febronio.3 Quasi come conclusione, nel settembri- 1765, si ebbe ancora una condanna scientifica da parte dell’università di Colonia,3 per la quale il Papa fece i suoi ringraziamenti in data 19 ottobre.4 Nel frattempo, però, gli sforzi per raggiungere una certezza sul vero autore avevano ottenuto un successo concreto. Il nunzio di Colonia, Lucini, aveva inviato in aiuto al nunzio straordinario Oddi presso la dieta elettorale di Francoforte un segretario,6 a cui riuscì a Francoforte di ottenere l’amicizia di quell’ecclesia-stiaco, sotto la cui sorveglianza era proceduta la stampa del « Febronius ». Egli era il canonico Du Meitz del duomo di S. Bartolomeo in Francoforte.# Oltre il segretario, anche l’Oddi potè vedere il manoscritto originale del « Febronius » ; ma non si potè per lungo tempo strappare al canonico il nome dell’autore; si apprese solo, che si trattava di un vescovo tedesco. Alla fine, però, il Du Meitz rivelò il segreto. Il segretario di nunziatura fece mostra di non credere, finché il canonico mostrò anche lettere di Hontheim riferentisi alla stampa. Non si riuscì tuttavia ad entrare in possesso di brani di queste lettere, ma il Du Meitz trasmise in seguito al nunzio, della seconda edizione giusto allora us( ente del « Febronius », taluni fogli manoscritti con aggiunte, 1 12 Netti-mitre 1704, fin II. Coni. Ili KB5. ; 'Visi amile a I-f'idn con lettera imstorale del 10 e decreto del 22 dlcem-,,f«' 1704. a Costanza, Il 18 maggio 1704. a I’raga il 20 maggio 17*14 (* testi in ■ ini. ili Urrmania OTÉ!, loo. clt., i due ultimi anche in Zaccaria II 40 ss., 52 s.). I! tmcovo Guglielmo Antonio di Paderborn scrisse al I.Drilli (• 11 17 marzo loe. cit.), che nella stia diocesi la proibizione era superflua, perchè non ,(,ni nessun protestante e nessuna « taberna literaria»! Riguardo a Vienna,