Anno DCCCIY. 455 poli , e 1’ univerfale bisbiglio per quefla novità giunfe all’orecchie di Carlo Magno, e molfo da giulla curiofità ne fcriiìe toflo a Papa Leone III. pregandolo di efaminar la verità del fatto , che non s’accorda co gl’infegnamenti della Scolallica Teologia. Il Papa, o perchè avelie voglia di paifare in Francia , o perchè gli venifl'e fatta gran premura per quello affare, (a) fen venne a Mantova, lenza (a) Annales che apparifca , qual decreto egli proferire intorno a quello pretefo Me~ Sangue del Signore; e prevalendoli della buona occalìone, fece Annai. fapere a Carlo Magno il defiderio fuo di trovarli con lui , per fo- F™ncor; . lennizzare inlìeme la Fella del Santo Natale. Gli Scrittori Manto- iTtinumu vani coll’Ughelli ( b) alferifcono, che fino a quelli tempi la Città ^ Ughdl. di Mantovanon avea goduta la dignità del Vel’covato, e che il pri- itai.Sacr. mo quivi ordinato dal fuddetto Pontefice fu Gregorio di patria Ilo- ^^ca‘p' in mano . In fatti non s’è feoperto finora Vefcovo di Mantova più anti- Mantuaa. co di quello; ma con rimaner fempre un motivo di flupore , come una sì ìllullre Città cominciaffe così tardi a-d aver quello decoro, e fenza faperfi, chi dianzi la governalìe nello fpirituale. Avvertito Carlo Imperadore della venuta del Papa, gli mandò incontro fino a San Maurizio il Principe Carlo fuo primogenito, ed egli l’af-pettò nella Città di Rems ; di là pofcia il conclufle aSoilfons, e finalmente ad Aquisgrana , dove palfarono le Felle di Natale in divozione ed allegria . Dopo otto giorni di permanenza nella Corte di quel Monarca, fui principio del Gennaio dell’Anno feguente fe ne tornò il Pontefice per la Baviera a Roma , feco portando varj regali a lui fatti da Carlo Magno , il quale fece anche accompagnar- lo da alcuni fuoi Baroni fino a Ravenna. Aveva in quell’ Anno l’Au-gullo Carlo fpedito i fuoi eferciti nella Saffonia , perchè vigilavano fpezialmente di là dall’ Elba alcuni Popoli cllinati nell’ Idolatria, che prevenivano anche i nuovi convertiti de’Saffoni ( c ). (c ) ,4/mm/. Fece egli prendere tutti colloro colle lor Famiglie ( Eginardo feri■ Moffiacenf. ve , che furono dieci mila perfone ) e li dillribuì in varie contrade ÀnnaUs de’fuoi Regni. Trovandoli poi egli in un Luogo appellato Holdun-fletin , vennero ad inchinarlo alcuni Principi della Schiavonia, che erano indifparere fra loro. Egli dopo efferfi fervito della fua fa-pienza ed autorità per comporre le lor differenze, diede ad effi per Re Traficone, che s’ era prefentato a lui con molti regali. Era in quelli tempi Re della Danimarca Gotifredo. Defiderava egli di abboccali! con Carlo Magno , non fi sa, fe per attellare il fuoolTe-quio a sì potente e temuto Monarca , o pure per qualche controversa fra loro. Venne colla lua flotta, e con tutta la fua cavalleria F f 4 fino