Anno DCCX CHI V. in quefta parte non fu approvato dalla ùnta Sede il fentimentode Padri Francofordieniì. Carlo Magno mandò in tal occafione An-¿ìilberto Abbate di Centula a Papa Adriano co i voti di que’ Vefco-vi, acciocché gli efaminaffe ; e il Papa affunfe bensì la difelà del Concilio Niceno ; ma camminò in quell’affare con peiatezza e dolcezza; perchè per attenzione di Carlo Magno effendoSì ne’fuoiRe-gni rimeffo in qualche vigore lo Studio delle Lettere , non mancavano Vefcovi di molta dottrina in quelli tempi, che iapeano tener la penna in mano . E ben degno di coniìderazione è , che Sopra molt’ altri bella figura fecero nel Concilio Suddetto , dopo Papa A-driano (che invio una fu a Lettera condannatoria diElipando) San Paolino Patriarca d’ Aquileia, e Pietro Arcivefcovo di Milano. Leg-gefi tuttavia in quegli Atti Libellus Epifcoporum Italia: contra Eli-pandum, comporto da San Paolino , una cum reverendifsimo , & omni ho no re digno , Petro Mediolanenfi Sedis Archiepijcopo , cunclij-que Collegis f 'ratribus & confacerdotibus nojìris Liguria: , Auflria: , Hejpericc, ¿Emilia, Catholicarum Ecclejiarum venerandis Prcejulibus. Crede il Labbè (a ), che in vece di Autrice s’abbia quivi a leg- (^ , gere Hiflria:, & Venetice . Ma egli non fàpea l’ufo de’ Longobar- r.-> Cuncii di di chiamare Aufìna la parte Orientale della Lombardia , e Neu-jlria 1’Occidentale : del che ho parlato anch’io (b) nelle Anno- (*>) Rtr.lial. razioni delle Leggi Longobardiche . La loro Auftria abbracciava la p-2-Tc’n-'-Provincia della Venezia e il Friuli . La Liguria difegnava i Vefcovi l'uggetti all’Arcivefcovo di Milano; X Emilia dinotava i fot-topofti all’Arcivefcovo di Ravenna; è 1 ’ Efperia , cioè l’Italia , i Vefcovi della Tofcana, di Spoleti, e d’altre Città Italiane, i nomi de’ quali mancano ne gli Atti di quel Concilio. Probabilmente fu in quefta congiuntura, che fuccedette , quanto lafciò fcrit-to Ermoldo Nigello nel Poema deliavita di Lodovico Pio Augnilo, (c) da me dato alla luce. Trovavafi il fanto Prelato Paolino neiia ^ c ^ ^¡^l; Chiefa d’Aquifgrana , o celebrando la Melfa, o falmeggiando nel i.c.Poemut. Coro, artìfo in una Sedia. Vennero colà i tre Figliuoli del Re Car- 2‘ lo. Precedeva a tutti il Principe Carlo fuo primogenito. Diman- ‘ ....... dò il Patriarca ad un Cherico, chi quegli foile , e udito chi era, fi tacque, e Carlo continuando il cammino, pafsò oltre . Da lìapoco lopragiunle Pippino con una gran truppa di Cortigiani. Chi questi folle volle Saperlo il Patriarca, e riflettendo, ch'era Re d’Italia , l’onorò con cavarli la berretta. Pippino fenza fermarfi anch’ egli pafsò oltre. Venne finalmente Lodovico Re d’Aquitania , che a differenza de’ fuoi Fratelli maggiori fi mife in ginocchioni davan-Tomo IV. D d ti al