z 3 6 »Annali n’ Italia. Anno di Cristo dccxviii. Indizione I. di Gregorio II. Papa 4. di Leone Ifauro Imperadore z. di L 1 u t p r a n d o Re 7. EBbe fi ne in queft’Anno gloriofamente * per gli Greci l’affedio di Coftantinopoli, intraprefo nell’ Anno addietro da i Sara- (a) Theoph. ceni. (a) Nella Primavera comparve in aiuto di coftoro una flot-m ckronog. j- cjnquecent0 navi 9 ed altrettante minori barche , che venivano dall’ Egitto cariche di grani. Un altro ituolo parimente di trecento feiìanta Legni, pieni d’armi e di vettovaglie giunfe dall’Affrica. Amendue per paura del Fuoco Greco s’ancorarono molto lungi dalla Città . Ma Leone mandò a trovarle una man di Galeotte provvedute di quel Fuoco micidiale , quando men fel penfava-no ; e parte ne incenerì , parte ne prefe , e ne ricavarono un ricco bottino i fuoi ioldati. Mentre ancora un groffo corpo di quegl’ Infedeli devailava la Tracia, fu bravamente disfatto da i Criftia-ni. Crefcendo poi la fame nel campo Saracenico, furono coitretti que’ Barbari a mangiar le carni di tutti que’ cavalli, cammelli, ed afini, che morivano . Ebbero ancora una fiera percoffa da i Bulgari, dicendoli, che per loro mano reftarono uccife ben ventidue migliaia di Saraceni . In fomma tante furono le avveriità, che per miiericordia di Dio, ecl interceffione della fantifs. Vergine piombarono addotto a quell’ infedele efercito , che nel dì 15. d’Agoito fciolfero r attedio , e s’inviarono verfo le loro contrade . Ma non vi arrivarono . Inforta nel viaggio una ternbil burrafca, difperfe tutti que’ Legni , e chi in una parte , e chi in altra iì affondarono, o. andarono a fracaffarfi in divertì lidi e fcogli , talché folamente cinque d’ eilì poterono portare in Soria la nuova delle lor disgrazie, e della mano potente di Dio fopra d’effi. Abbiamo medeiì-?» Nlccvh. inamente da Teofane, e da Niceforo (¿), che durante 1’affé dio in Ckror.:co. dell’Imperiai Città, Sergio Protofpatario e Duca di Sicilia, figurandoci inevitabile la rovina dell’imperio in Oriente , e facendola credere già feguita a i foldati e al Popolo , proclamò Imperadore un certo Bajilio Figliuolo di Gregorio Onomagulo, con farlo coronare . Subito che a Coftantinopoli pervenne l’avvifo di quefta ribellione , Leone Augufto fpedì alla volta di Sicilia Paolo fuo Archi-viila col titolo di Patrizio e Duca della Sicilia fopra una nave veliera. Arrivò quefti inaipettatamente a Siracufa, e tal terrore pofe in cuo- 1