Anno DCCCXL. di Taranto Siconolfo Fratello d^ll’efìinto Sicardo. Tirarono i Salernitani dalla fua anche gli Amalfitani, e ice Iti dell’uno e dell' altro Popolo i più icaitri, gl’inviarono a Taranto. Finfero cofto-ro d’effere Mercatanti, feco portando varie merci da vendere; e girando per le ftrade di quella Città, che era allora ricchiiìima« perchè non peranche prefa da i Saraceni, quando furono in vicinanza delle carceri, cominciarono ad alta voce a dimandare, chi volefìe dar loro alloggio per la notte: legno, che in que’tempi erano poco in ufo le Ofterie pubbliche, come a’ dì noftri, e per quello iì mettevano dapertutto Spedali per gli Pellegrini. Gl’invitarono i Carcerieri nella loro abitazione, nè altro che quello bramava l’altuta brigata. Fatta comperare buona quantità di vin generofo e varj cibi, ubbriacarono i Carcerieri, e dopo averli veduti immerfi nel fonno, trovarono la maniera di entrar nella prigione, e di trarne Siconolfo. Secondo Erchemperto quelli per qualche tempo fi tenne afcofo preiTo di Orfo Conte di Confa, che era fuo Cognato,- poi quando fé la vide bella, pafsò a Salerno, dove da quel Popolo, e da quei d’Amalfi fu proclamato per loro Principe . Accadde ne’medefimi tempi, cioè a mio credere nell’Anno precedente, che Radelgifo Principe regnante di Benevento, avendo conceputo de i fofpetti contra di Adelgifo Figliuolo di Rof-fredo, e veggendolo venire a Palazzo accompagnato da una fchie-ra di molti giovani, montò in collera, e ordinò alle fue guardie di gittarlo giù dalle fineffre. L’ordine fu efeguito. Landolfo Conte di Capua, fegreto fautore di Adelgifo, trovandofi preiente a quello Ipettaculo, finfe d’effe re forpreiò da un dolore, e licenziatoli dal Principe, fe n’andò via mollrando gran cìiffìcultà di reg-gerfi in piedi. Montato poi a cavallo con quanta diligenza potè Tè ne tornò a Capua, e ribellatoli fi fortificò nella Città di Sicopoli, e fece ftretta lega con Siconolfo, il quale teppe ancora unire al fuo partito i Conti di Confa, e di Aggerenza, ed altri Signori. Stabilì eziandio Landolfo pace e lega co i Napoletani, che non fi fecero pregare per vendetta de i Principi di Benevento , da’qua- li aveano ricevuto tante moleftie e danni. E quello fu il principio della decadenza dell’iniìgne Ducato Beneventano, perchè in tale occafione venne poi effo a dividerli in tre diverfe Signorie, cioè ne’Principi di Benevento, in quei di Salerno, e ne’Conti di Capua. Nè fi dee tacere, che per atteftato di Erchemperto, prima ancora, che Siconolfo entraffè a comandare in Salerno, quel Popolo doveva aver molla ribellione contra di Radelgifo, ad iffiga- O o 4 zione