Anno DCIV. I5 che appena potea parlare; ma intanto le manda‘copia del Concilio Quinto Generale , contra di cui fi fcorge, che Secondo avea Icrit-to, con aggiugnere, che Faccettar quello Concilio non fi oppone-va punto alta venerazione dovuta ai quattro precedenti Concilj Generali. E finalmente le dice d’inviarle dei Filatterj per /’ Eccel-lentifjimo nojìro Figliuolo Adaloaldo Re, cioè delle Reliquie legate in oro o argento, da portare addofio percuilodia e difefa delle perfone: con pregarla ancora di ringraziare il Re fuo Conforterei la Pace fatta, e di animarlo a confervarla per 1’ avvenire . Veggiam dunque comprovato da un’autentica teftimonianza, che nel precedente Anno.603. fu ilipulata la Tregua fra i Greci e i Longobardi. Ma non dovea già valerfi il Padre Pagi di quella Lettera per credere , e far credere, che Adaloaldo folle nato fui fine d’eilo Anno 603. Se abbiam la chiara afierzione di Paolo Diacono, ch’egli fu battezzato nel dì 7. di Aprile d’effo Anno 603. come potrà poi effe-re nato nel Dicembre feguente ? Non altro dice il fanto Papa , fe non che egli avea partecipato dell'allegrerà di Teodelinda , per avere intefo , che le fojfe nato un Figliuolo, e quel che più importava , che quejlo Figliuolo , mercè del facro Battefìmo, fofre flato aggregato alla Fede Cattolica. Solamente ne gli ultimi Meli dell’ Anno 603. Teodelinda in occafione di mandare al Papa la Scrittura di Secondo Abbate, gli diede anche avvifo del Battefimo del Figliuolo, celebrato fecondo il rito Cattolico. San Gregorio fi congratula per la nafcita, che era feguita tanto prima, e pel Battefimo ultimamente fatto, unendo infieme que’due fatti , ma lenza indicare , in qual tempo 1’ uno e l’altro foffero fucceduti. Quel sì, che dee dar da penlare , fi è, che San Gregorio tratta già con titolo di Re Adaloaldo , e pure fe vogliam feguitare l’ordine di Paolo Diacono , non fu dichiarato quello Fanciullo Collega nel Regno da A-giiolfo fuo Padre , fe non dopo la morte di San Gregorio, che fegul nell’ Anno prefente . In fatti fece Roma , anzi tutta la Criilianità , sì gran perdita in quell’Anno, avendo voluto Iddio chiamare a miglior vita quello impareggiabil Pontefice nel dì 12. di Marzo ; Pontefice, dilli, d'immortale memoria * che o fi riguardi la fua fapienza , prudenza , e zelo per la Cattolica Religione, o ficontemplila dottrina, i’elo-quenza , la fantità de’coilumi, troppo è fuperiore alle noilre lodi> e giuilamente per confenfo d’ognuno meritò il titolo di Grande. Paolo Diacono attefta , che quel verno, cioè il precedente alla di lui morte, fu sì rigido, che li ficcarono. quafi dapertutto le viti. E cha