a) Theoph. in C tiranog. z6& Annali d* Italia. eiìgere di più. Ma quella Lettera non ha che fare con quelli tempi, efsendo fcritta nell’Anno 741. Ora Anaftalìo racconta, che il Re colle fue forze andò a Spoleti; e perciocché Trasmondo Duca di quella contrada, iiccome ancora il Duca di Benevento (fecondo i conti di Paolo Diacono dovrebbe efsere ftato Romoaldo II. ) conobbero di non potere reliftere alla di lui potenza, li umiliarono, e gli promifero ubbidienza con folenni giuramenti, dandogli anche de gli ortaggi per pegno della lor parola. Pofcia coll’efercito marciò alla volta di Roma, e li attendò nel campo di Nerone. Sapeva il buon Papa Gregorio II. che la Pietà non era l’ultima delle Virtù del Re Liutprando -, e però intrepidamente ufcito della Città andò a trovarlo e a parlargli. Non potè Liutprando relirtere alle paterne ammonizioni del fanto Padre, e ne reftò sì ammollito e compunto, che fe gli gittò a piedi, con promettergli di non fiir male ad alcuno. Pofcia entrati nella Balilica Vaticana, ch’era allora fuori di Roma, efso Re davanti al Corpo del Principe de gli Apoftoli fpoglioffi del manto Regale, de’braccialetti, dell’usbergo, del pugnale, della fpada dorata, della corona d’oro, e della Croce d’argento, e tutto lafciò in dono, e in memoria della fua venerazione a quel celebratiffimo Sepolcro. Finita l’orazione, fu pregato il Papa da Liutprando di volere rimettere in fua grazia ed afsolvere l’Efarco Eutìchio: il che fu fatto, e pofcia il Re con efso Efarco fe ne tornò indietro, fenza aver fatto male ad alcuno. Reità a noi il folo abbozzo di queiti avvenimenti, ma fenza che fie*-no a notizia noftra pervenuti i motivi e le circoftanze d’ effi. Nè vos lafciar di dire , che in queft’ Anno (a) il Figliuolo del Principe de* Gazari, cioè de’Turchi, entrò nell’Armenia e nella Media, po£ fedute da’ Saraceni, fconfiffe l’efercito loro, comandato da Garaco Generale d’effi Arabi Mufulmani, e dopo aver faccheggiate quelle Provincie ritornò al fuo paefe, con lafciare un gran terrore nella frazione de’Saraceni. Anno